lunedì 16 febbraio 2015

Film della serata: 1

Al momento della chiusura di una libreria specializzata in libri rari, un misterioso individuo entra e chiede di un libro da lui sognato. All'improvviso, tutti i libri presenti nella libreria vengono sostituiti da copie del medesimo libro, intitolato "1".

Inizia così il primo lungometraggio di Pater Sparrow, già noto in Ungheria come autore di corti, che imbastisce qui una storia complicata, ricca di rimandi inconsci e citazioni oniriche, che lasciano lo spettatore perplesso e perso in questo caleidoscopio di immagini e narrazione. È un esordio pericoloso per il regista, con un film complicato, che cozza contro la logica dello spettatore, ma che cattura per la ricchezza di idee, sia dal punto di vista visivo che strutturale.

L'investigatore Phil Pitch, dell'RDI (Reality Defence Institute), arrivato sul posto inizia a interrogare gli unici testimoni. Tutti sembrano nascondere qualcosa. Vengono portati alla sede dell'RDI, rappresentato come un istituto psichiatrico; le atmosfere sono sospese e un clima di ambiguità e sospetto si crea sia tra l'investigatore e i testimoni, che ormai sono visti come sospetti, sia tra l'investigatore e i suoi colleghi dell'RDI.


Nel frattempo i media sono venuti in possesso del libro: in esso sono registrati i dati statistici relativi a ogni singola attività umana che avviene nell'arco di un minuto: numero di morti, copulazioni, incidenti, record... L'impatto di tali libro è distruttivo: aumentano i suicidi e il libro viene, inutilmente, proibito in tutto il mondo. La gente non riesce ad accettare che tutta l'esperienza umana sia messa così semplicemente nero su bianco; la nuda verità dell'esistenza umana risulta un peso troppo grande perché il mondo possa sopportarlo.

L'indagine di Pitch non porta ad alcun risultato, anzi si inizia a sospettare che pure lui sia coinvolto nella misteriosa apparizione del libro. L'investigatore prova un tentativo estremo: dopo aver dato da leggere il libro ai sospettati, essi vengono fatti addormentare e i loro sogni scrutati al fine di determinare chi è l'autore. L'impossibilità di trovare una soluzione al caso porterà alla pazzia i sospetti e Pitch stesso: egli segue i sospettati nei loro sogni e si trova a vivere con loro in un mondo onirico collettivo.

Il mistero non viene svelato, e per questo motivo lo spettatore potrebbe sentirsi tradito; in realtà lo scopo del film non è presentare un'indagine razionale e scientifica, come telefilm quali CSI o X-Files ci hanno abituato, ma intrappolare lo spettatore in un caleidoscopio di immagini e sensazioni. Come in un caleidoscopio, ogni volta si vede un'immagine diversa, rispecchiata e declinata in infinite variazioni. La storia di "1" è come un frattale, puoi prenderne una singola parte e avere una rappresentazione del tutto.


Il film è tratto da un racconto di Stanislaw Lem, "One Human Minute", a sua volta privo di trama. In "One Human Minute" Lem sosteneva che sarebbe stato impossibile trarre un film da quel testo. Sparrow l'ha presa come una sfida, e ne ha tratto un film molto personale, che bisogna vivere piuttosto che cercare di decifrare.

"1" è un film che giudico interessante e godibilissimo, a patto che non ci si spaventi dalla mancanza di senso, dal mistero irrisolvibile, dalla lingua ungherese, e, sopratutto, che non ci si perda nella sua struttura labirintica e autoreferenziale.


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