lunedì 20 aprile 2020

Babel-17



Rydra Wong è una rinomata linguista, famosa poeta e capace crittografa. L'Alleanza sta conducendo una guerra spaziale contro un non meglio precisato Invasore. Il vantaggio del nemico consiste in una serie di sabotaggi ai danni dell'Alleanza. I sabotatori comunicano con un codice chiamato Babel-17. Rydra Wong viene incaricata di decifrare il codice e smascherare i sabotatori.

Inizia così uno dei romanzi più famosi di Samuel Delany, Babel-17, scritto nel 1966 e vincitore del Premio Nebula nel 1967. Tramite le avventure di Rydra Wong l'autore rappresenta una serie di considerazioni sul linguaggio e sulla sua influenza sul nostro modo di pensare e, di conseguenza, sulla società nella quale viviamo.

La protagonista infatti si accorge che il Babel-17 non è solo un codice segreto ma un vero e proprio nuovo linguaggio. L’atto di apprenderlo la porta ad allargare la propria mente e risolvere una serie di misteri ed enigmi che minacciano la sua missione.

Una volta accettato l’incarico, Wong mette su un equipaggio per la sua astronave, la Rimbaud. Assieme a un impiegato della Dogana (“Daniel D. Appleby, who seldom thought of himself by his name”) visita un locale frequentato dagli spaziali (Transport People). La cultura di questi marinai dello spazio è separata da quella di coloro che abitano sui pianeti, come scopre con un forte shock l’impiegatuccio. Modifiche del proprio corpo (piume, artigli etc…) sono considerate normali, e dato che la navigazione nell’iperspazio richiede che tre persone lavorino a stretto contatto, il matrimonio a tre viene considerato la norma.
Inutile dire che i “normali” considerano raccapriccianti certe usanze degli spaziali.

L’astronave non ha ancora lasciato l’orbita terrestre che già subisce un primo sabotaggio. Wong utilizza per la prima volta il Babel-17 e ne scopre i vantaggi: è una lingua che accresce l’intelligenza strategica delle persone e grazie ad essa la linguista riesce a salvare l’astronave.

La prima tappa sono i cantieri navali dell’Alleanza dove l’equipaggio è ospite del Barone Ver Dorco, inquietante collezionista e inventore di armi. La visita guidata del Barone alla sua raccolta di strumenti di morte è estremamente inquietante: il padrone di casa ha una raccolta imbarazzante di strumenti di morte e vede la loro costruzione come una nuova forma d'arte.

Ver Dorco viene ucciso e Wong si ritrova in fuga. Viene accolta dall’equipaggio della Tarik's Mountain, un gruppo di pirati spaziali che stanno solo occasionalmente dalla parte dell’Alleanza. Per fortuna il capitano della nave è un grande appassionato delle sue poesie e la nostra protagonista viene accolta e integrata nell’equipaggio. Durante un assalto ha modo di utilizzare di nuovo il Babel-17, pensando in questa lingua e trovando la strategia ottimale per sconfiggere i nemici.

Uno dei pirati, chiamato Butcher (macellaio), è un criminale senza nome e senza memoria, incapace di parlare (e quindi pensare) in termini di “io” o “tu”, cosa che impara dalla Wong con curiose conseguenze.

Alla fine del romanzo Wong scopre che Babel-17 è un linguaggio creato dal nemico e diffuso presso l’Alleanza allo scopo di trasformare le persone in sabotatori – la Wong stessa ne è stata vittima sabotando la sua stessa nave. Butcher, che si scopre essere figlio del Barone Ver Dorco, è stato una delle prime vittime di questa arma memetica. Rydra Wong decide di riscrivere il linguaggio conservandone gli aspetti positivi ed eliminando la sovversione autosabotativa.

Il romanzo è un’esplorazione del cosiddetto determinismo linguistico, la versione forte dell’ipotesi Sapir-Whorf. Cosa dice questa Ipotesi? Vi riporto la definizione della Wiki:

The principle of linguistic relativity holds that the structure of a language affects its speakers' world view or cognition. Popularly known as the Sapir–Whorf hypothesis, or Whorfianism, the principle is often defined to include two versions. The strong version says that language determines thought, and that linguistic categories limit and determine cognitive categories, whereas the weak version says that linguistic categories and usage only influence thought and decisions.

La versione “forte” del determinismo linguistico (ovvero che il linguaggio determina il pensiero) è stata provata essere falsa. La versione debole (che il linguaggio influenza il pensiero) è considerata più plausibile.

Ma non siamo qui per discutere di linguistica, quello che conta è l’interesse che l’autore dimostra, e ci fa provare, per i problemi della comunicazione e le relative teorie. Delany è stato per anni un forte sostenitore della versione forte dell'ipotesi di Sapir-Whorf, fino a quando ha ammesso che era fondamentalmente sbagliata.

It fails to take into account the whole economy of discourse, which is a linguistic level that accomplishes lots of the soft-edge conceptual contouring around ideas, whether we have available a one- or two-word name for it or only a set of informal many-word descriptions that are not completely fixed.
The realization of the flaws in the Sapir-Whorf, in that they caused me to begin considering the more complex linguistic mechanisms of discourse, you might say gave me my lifetime project.

Il linguaggio Babel 17 permette, a chi lo conosce, di ragionare in maniera più chiara.

Babel-17 is such and exact analytical language, it almost assures you technical mastery of any situation you look at.

Peccato che il linguaggio sia un’arma, potremmo definirlo un virus memetico, che inocula i geni della ribellione e del sabotaggio. Wong modifica il linguaggio creando il Babel-18, dove lascia implicito che la guerra finirà a breve.

Opere che esploravano la relazione tra il linguaggio e la società erano già state scritte negli anni precedenti, quali Anthem della Ayn Rand o The Languages of Pao di Jack Vance, dove un nuovo linguaggio viene creato allo scopo di influenzare la civiltà del pianeta Pao. Si può vedere l’influenza di Heinlein e del suo speedtalk nel Babel-17, e non posso fare a meno di pensare che ci sia lo zampino anche di Damon Kinght e del suo racconto Babel II, dove tutti i linguaggi diventano incomprensibili. E sicuramente Delany ha aperto la strada per molte opere che sono state scritte successivamente: His Master's Voice di Stanislaw Lem, Native Tongue di Suzette Haden Elgin, Ratner's Star di Don DeLilllo, The Dispossessed di Ursula K. Le Guin, Embassytown di China Miéville, e il racconto "Story of Your Life" di Ted Chiang, dal quale è stato tratto il film Arrival (che poi è il film che forse ha fatto conoscere l'Ipotesi di Sapr-Whorf al grande pubblico).

Il protagonista dell’opera è Rydra Wong. Wong all’età di dodici anni conosceva sette linguaggi terrestri e cinque extra-terrestri. Suo padre era ingegnere delle comunicazioni al Centro Stellare X-11-B mentre sua madre era interprete presso la Corte dei Mondi Esterni. Un contesto famigliare propenso a far crescere un piccola linguista, indubbiamente.

Entrambi i genitori sono rimasti uccisi da un attacco degli invasori. Attacco alla quale Wong è sopravvissuta, e dopo il quale ha acquisito poteri quasi telepatici di “leggere” il linguaggio del corpo delle persone.

Wong è anche una poetessa apprezzata in tutti i mondi dell’Alleanza e sembrerebbe anche presso gli Invasori. I brani di sue opere sono tratti dagli scritti della moglie di Delany, Marilyn Hacker.

Il secondo personaggio più interessante è il Macellaio, che rappresenta la versione oscura di Rydra Wong. Il Macellaio è il figlio del Barone Ver Dorco e suo esperimento nella costruzione di una nuova generazione di androidi spia, i TW-55. Questi androidi sono capaci di adattarsi a qualsiasi circostanza facendosi passare per esseri umani grazie a una serie di discorsi preprogrammati – alla stesso modo con il quale Wong imita i linguaggi che ascolta.

Il Macellaio nasce quando uno di questi TW-55 viene rapito dagli Invasori e gli viene insegnato il Babel-17. Una combinazione letale che Rydra Wong deve sciogliere.

Ma concentrandoci solo sulla linguistica rischiamo di perdere di vista quello che è comunque un romanzo ricco di avventure, battaglie spaziali, combattimenti, poesia e storie d’amore, espresse con lo stile poetico e peculiare di Delany.

Per esempio, l’attentato contro il Barone Ver Dorco durante una cena di gala viene descritto attraverso le portate di cibo piuttosto che le descrizioni delle vittime:

The fruit platters were pushed aside by the emerging peacocks, cooked, dressed and reassembled with sugared heads, tail feathers swaying....Tureens of caldo verde crowded the wine basins….Fruit rolled over the edge.

O per esempio quanto il capitano della Tarik’s Mountain comanda le manovre di attacco a una nave nemica usando espressioni tratte dalla psicologia freudiana:

Neurotics advance. Maintain contact to avoid separation anxiety….Let the criminally insane schiz out….Neurotics proceed with delusions of grandeur….Stimulate severe depression, noncommunicative, with repressed hostility….Commence the first psychotic episode….

Rydra Wong e un membro dell’equipaggio chiamato Ron discutono a un certo punto di “Empire Star e delle altre storie di Comet Jo” scritte da Muels Aranlyde. Wong spiega che Comet Jo esiste veramente e che lo ha conosciuto, ma che le storie raccontate sono solo vagamente ispirate alla sua vita. Ron e Muels Aranlyde appaiono proprio in Empire Star di Samuel Delany… e quindi le cose sono tanto ingarbugliate che è meglio non pensarci – Il romanzo Empire Star di Delany è una cosa successa veramente nell’universo di Babel-17 oppure è la versione romanzata scritta da Muels Aranlyde (che non dimentichiamo è un anagramma di Samuel Delany)? Con Chip queste cose non sono e non possono essere mai realmente chiare.

Wong/Harker era in una relazione tripla, che includeva Muels Aranlyde/Samuel Delany, e Fobo Lombs, anagramma di Bob Folsom, che era in una relazione con Delany e Harker. La vita dell’autore viene riflessa nel romanzo. E come fatto notare, a questo punto lo spaesato e un po’ bigotto Daniel D. Appleby non è altro il classico lettore di fantascienza anni '60, abituato a protagonisti maschi bianchi etero che potrebbe trovarsi un po' a disagio con la narrativa di Delany.

Wong è bisessuale e faceva parte fino a poco tempo prima di una triade poliamorosa, cosa naturale per i Trasporti ma sconvolgente per la Dogana. Il tema della sessualità è tanto importante per Delany quanto quello del linguaggio, e ovviamente le due cose sono collegate.

Imagine, in Hungarian, not being able to assign a gender to anything: he, she, it all the same word.

Come scritto da George Edgar Slusser nel suo “The Delany Intersection”, “Le parole hanno il potere di creare nuovi mondi, e allo stesso tempo di rendere il lettore consapevole della struttura sottostante il processo di costruzione”. Slusser definisce Delany come uno scrittore allo stesse tempo visionario e analitico, di “immaginazione strutturalista”. 

Cercate di tenere presente questo leggendo la sua opera, e tenete anche presente cosa ha scritto Delany stesso: “la fantascienza è un modo di gettare un’ombra di linguaggio su aree coerenti di immaginazione, spazi che altrimenti resterebbero inesplorati.” E se vi fa strano che venga gettata un’ombra invece che della luce, vi ricordo quanto scritto dall’antropologo Levi-Strauss: Musica e mitologia mettono a confronto l’uomo con oggetti virtuali dei quali solo l’ombra è reale.

Babel-17 è stato pubblicato nel 1966 dalla Ace Books (numero F-388), con copertina di Jerome Podwil. La prima edizione italiana è del 1971, Galassia numero 143 (Casa Editrice La Tribuna), tradotto da Gianni Montanari e con la copertina realizzata da Riccardo Conte. Viene poi ripubblicato nel 1988 come Classici Urania numero 130, copertina di Vicente Segrelles.