mercoledì 25 settembre 2024

Un po' di gloria disperata


"Vorrei tre volte trovarmi in battaglia piuttosto che partorire"
Medea di Euripide

Some Desperate Glory di Emily Tesh è stato il vincitore del Premio Hugo 2024 come miglior romanzo.

Si tratta di una space opera che prende il proprio titolo dalla poesia di Wilfred Owen sulla prima guerra mondiale “Dulce et decorum est”:

Se tu potessi sentire, per ogni colpo, il sangue
uscire sgorgando dai polmoni rovinati dalla schiuma
Ripugnante come un cancro, amaro come il bolo
delle vili, incurabili piaghe su lingue d'innocenti,—
Amico mio, tu non racconteresti con un simile entusiasmo
ai bambini ardenti per un po' di gloria disperata,
l'antica Menzogna: Dulce et decorum est
Pro patria mori.

La storia inizia con la distruzione della Terra da parte di una confederazioni di alieni, i majoda. I pochi superstiti fondano Gaea, l’ultima colonia umana, con l’intento di ri-accrescere le forze umane e vendicare il genocidio.

Quella di Gaea è una società gestita dai militari e orientata alla guerra. I giovani sono cresciuti come soldati, preparati per andare a morire combattendo gli alieni.

La protagonista Valkyr (detta Kyr) è la guerriera più brava e più esaltata. Spera di essere mandata a combattere ma invece le viene assegnato il lavoro di Nursery, che consiste nell’essere continuamente messe incinta per partorire schiere di futuri soldati e accrescere le forze di Gaea.

A Kyr questo non va bene: per quanto capisca la necessità di garantire un elevato numero di nascite e quindi di tenere tutte le donne sane continuamente incinte, non approva però che tocchi a lei, che si sente attratta dalla gloria e dal martirio. Fugge quindi da Gaea con l’aiuto di una genio disadattato e di un alieno prigioniero, andando a cercare suo fratello che era stato mandato ad eseguire attentati contro i traditori umani che vivevano nella confederazione aliena.

Qua inizia il lungo percorso di disintossicazione di Kyr – Gaea infatti non è l’ultimo bastione dell’umanità ma una via di mezzo tra la Corea del Nord galattica e i giapponesi che dopo la seconda guerra mondiale continuavano a combattere nella giungla. E Kyr è una bulla fascistona odiata anche dai suoi compagni fascistoni. È crudele, omofobica, razzista e c’è ben poco di apprezzabile in lei. Eppure ci si affeziona, o meglio ci si affeziona al cuore del personaggio che cerca di emergere.

Ho saputo di molti lettori che hanno abbandonato la lettura del libro perché non sopportavano il personaggio – ci sarebbe da fare una lunga riflessione sul fatto che una fetta consistente di lettori rifiuta che il protagonista incarni (anche solo all’inizio) valori negativi. Incredibilmente Kyr stessa giunge a manifestare più tolleranza quando (SPOILER) decide di salvare tutti gli abitanti di Gaea, anche quelli più fascistoni, sperando di redimerli.

La società di Gaea è modellata su quella dell’antica Sparta, ma non quella idealizzata che va di moda in certi ambienti, ma quella reale, che faceva il lavaggio del cervello ai suoi giovani ed era estremamente razzista e classista. Il sistema di addestramento di realtà virtuale usato su Gaea si chiama agoghè esattamente come il duro addestramento degli spartani. Il termine veniva usato anche per indicare l’allevamento del bestiame, tanto per far capire il tipo di trattamento e come erano visti i giovani che vi si sottoponevano.

Some Desperate Glory non si limita a essere il percorso di “deprogramming” di Kyr dal culto di Gaea, ma usando tecnologia aliena Kyr visita un universo parallelo nel quale la Terra non è stata distrutta ma domina la Galassia, preparandosi al genocidio di quasi tutte le specie aliene. Per quanto in questa versione della storia Kyr sia uno stimato ufficiale delle forze imperiali e possa avere relazioni con chi le piace, riconosce che si tratta bene o male dello stesso regime fascista che governava Gaea – questo perché creato dalle stesse persone che hanno portato alla distruzione della Terra e alla costituzione di Gaea.

Tra i difetti segnalo invece il ricorso eccessivo al Deus Ex Machina per salvare la protagonista almeno due volte e la visione macchiettistica dei gerarchi che dominano Gaea. Anche se il male è banale gli esseri umani non lo sono e mentre si intuiscono diversi aspetto della personalità di Jole (il leader supremo e fondatore di Gaea), quest’ultimo non riesce ad andare oltre l’essere cattivo per essere cattivo.

Da leggere se vi sono piaciuti il Ciclo dei Vor e quello di Locked Tomb, e se NON vi è piaciuto Ender’s Game.

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