giovedì 10 febbraio 2022

Gearbreakers: mecha giganti, ragazzini arrabbiati e amori saffici cyberpunk

It makes sense that, when the times were desperate enough, when the people were frenzied enough, at a certain point we went past praying to deities and started to build them instead.

Romanzo di debutto della scrittrice americana Zoe Hana Mikuta, Gearbreakers è una storia, nelle parole della stessa autrice, di combattimenti con la spada tra mecha giganti, ragazzini arrabbiati e amori saffici cyberpunk.

La città-stato di Godolia domina sui territori circostanti con i terribili Windup, mecha giganti da guerra impiegati per assoggettare i villaggi minerari della Badlands ed estorcere tributi. Godolia ci va giù pesante e basta che una comunità non rispetti la quota mensile o abbia un ritardo nella consegna perché si veda annichilita dai Windup.

I piloti sono esseri umani che dopo un brutale addestramento sono trasformati in cyborg con la capacità di connettersi ai mecha.

Sona Steelcrest è una Pilota di Valchirie, uno dei modelli più letali di Windup, ma segretamente brama la distruzione di Godolia: Sona infatti è l’unica superstite di un villaggio sterminato dai mecha e come profuga clandestina è riuscita ad entrare nell’Accademia Windup.

Eris Shindanai è una Gearbreaker, un’abitante delle Badlands che dedica la propria vita a combattere l’oppressione di Godolia. Eris e la sua squadra (una tra le molte) riescono a infiltrarsi nei mecha e a distruggerli dall'interno, uccidendo il Pilota e sabotando il Windup.

Eris viene catturata da un Windup e torturata dai Piloti fino a quando Sona non la libera e assieme fuggono nelle Badlands. Una volta lì Sona deve evitare di farsi ammazzare dai Gearbreakers e conquistare la fiducia di Eris per un piano audace per mettere fine una volta per tutte al potere di Godolia.

Gearbreakers non è un romanzo che si legge per i combattimenti tra mecha, che ci sono ma non sono tanto eccitanti quanto ci si potrebbe aspettare, o per la descrizione della distopica Godolia, che in realtà neanche vediamo. Quel che piace del romanzo è l’evoluzione della relazione tra Sona e Eris, da nemiche ad amiche fino a qualcosa di più. Ognuna deve rielaborare i propri sentimenti per l’altra anche e soprattutto nel contesto di relazioni nel quale già si trovano. Eris ha un forte legame con i membri della sua squadra (le parti con i dialoghi tra lei e gli altri sono i più arguti di tutto il libro), peccato che tutti vogliano vedere Sona morta tanto che qualcuno cerca anche di ucciderla. Sona ha stabilito un rapporto di amore/odio con gli altri Piloti Windup, rapporto che ha spezzato per fuggire con Eris, e ora l’unica cosa che la muove è l’odio, un odio così forte da renderla suicida.

Because now I am in control.
Because people I have loved in the past have been hurt by this nation, and the people I love in the present have been hurt by it again, and because now I can do something to stop it.
Because you choose sides in war and I chose the one that makes me feel human, and this I will not apologize for.
I am violent. I am awful. But every vicious thing about me is mine in its entirety.
I will not die as theirs.

Il finale è aperto tanto che è già prevista la pubblicazione di un seguito, Godslayers, che dovrebbe uscire in Luglio di quest’anno.

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