mercoledì 4 luglio 2018

Tales of the Jedi: The Fall of the Sith Empire


Avevo lasciato Gav e Jori Daragon, i due fratelli protagonisti della miniserie The Golden Age of Sith, in una brutta situazione.

Jori è in fuga con la Starbreaker 12, sulla quale il Signore dei Sith Naga Sadow aveva nascosto un segnalatore. La rotta per la Repubblica è nota e la Guerra era imminente. Non solo: Gav è diventato allievo di Sadow e ammaliato dal Lato Oscuro della Forza sta aiutando il Sith con i preparativi dell'invasione. 

Sono andato avanti con la mia idea di ripercorrere la storia dell'universo di Guerre Stellari. The Fall of the Sith Empire è ambientato 4990 anni prima della Battaglia di Yavin, nel corso della quale venne distrutta la prima Morte Nera (forse l'avete presente, è il primo film di Guerre Stellari). 


Si inizia subito con Naga Sadow che un po' per volta seduce Gav al Lato Oscuro. Tanto per cominciare quando Naga viene raggiunto dal suo rivale Ludo Kressh per una conferenza "di pace", chiede al giovane di premere un tasto per le comunicazioni. Il comando invece fa bombardare la nave dell'avversario, rendendo Gav suo complice. 

Quando Gav esprime dei dubbi sull'invasione della Repubblica, Naga gli ricorda prontamente la miseria e i problemi passati da lui e sua sorella. La Repubblica è corrotta, meglio invaderla. 

Jori, ritornata su Koros Major, non se la passa meglio. La nostra esploratrice spaziale vorrebbe avvisare la Repubblica e la Regina Teta di Koros Major del pericolo in arrivo, ma visto che se ne era fuggita anni prima lasciandosi dietro un sacco di debiti... nessuno le crede. Jori finisce così in una colonia penale. Ma ci passa poco tempo: ruba un trasporto, ritorna su Koros Major, viene attaccata dalla polizia planetaria, si paracaduta dallo spazio... e finisce sui tetti del palazzo imperiale. Da lì a trovare l'Imperatrice Teta e informarla dei fatti – e sopratutto convincerla - il passo è breve. 

Ma è troppo tardi: la flotta di Naga Sadow attacca la Repubblica. I mondi di Corruscant, la capitale, Koros Major e Kirrek sono sotto attacco. È l'inizio di quella che nella mitologia di Guerre Stellari verrà conosciuta col nome di "The Great Hyperspace War". 

C'è una scena nell'episodio 3 dove il Senatore Palpatine cerca di sedurre Anakin Skywalker e trascinarlo al Lato Oscuro della Forza. Alle sue spalle spicca un bassorilievo che mi aveva incuriosito fin dalla prima volta che avevo visto il film. Se si cerca su internet, viene fuori che rappresenta appunto una battaglia della Great Hyperspace War. Ora lo sapete. 



A guidare l'attacco su Koros Major è proprio Gav, diventato ammiraglio della flotta di invasione di quel pianeta. Il nostro ingenuo amico inizia ad avere dei rimorsi, scende sulla superficie e incontra sua sorella. L'incontro non è dei migliori, con la scorta Massassi di Gav che viene eliminata da una Jori armata di proto-spada laser. Gav si rende conto di aver commesso una stupidaggine, ritorna sull'ammiraglia e raggiunge Naga Sadow, che si era ritirato in meditazione presso una nova instabile (a me rilassa il mare, ma non tutti sono come me). La flotta dell'Imperatrice Teta segue Gav, ingaggia battaglia con Naga, che per fuggire fa esplodere la stella. Gav muore, punizione forse eccessiva per un giovane ingenuo che comunque aveva cercato di riscattarsi.

Naga Sadow ritorna con la coda tra le gambe nell'Impero Sith, dove viene accolto dal rivale Ludo Kressh (che colpo di scena, aveva finto la sua morte). Riesce a vincere a stento, uccidendo per una buona volta Ludo. Non ha tempo di prendere fiato che ecco arrivare la flotta dell'Imperatrice. Qua Naga le prende di brutto e scappa lontano lontano. 

La Grande Guerra dell'Iperspazio è finita, nonostante gli enormi sacrifici su tutti i fronti. Nella Repubblica si festeggia. Jori mette su un'officina per astronavi, mentre Naga Sadow si ritira in esilio su Yavin 4, dove progetta la sua rivincita. 

Sceneggiatura e disegni sono della stessa squadra della miniserie precedente: sceneggiatura di Kevin J. Anderson, disegni di Dario Carrasco (disegni), Ray Murtaugh (colori), Mark Heike, Bill Black e David J. Beckett (chine). 

Avevo già scritto di come i disegnatori fossero riusciti a rendere l’idea di un’antichità remota rispetto a quella dei film, cosa che si veda molto bene nel design delle astronavi, che sembrano vascelli di legno, con tanto di sartiame e personale a terra che le deve ancorare. 


Non mi ricordo però se avevo parlato dei costumi. Sembrano usciti da un fumetto di Conan, o dalla fantasia di un Moebius. I personaggi non indossano tecnologia, non ci sono quelle tute spaziali o divise tipiche di un’opera di fantascienza. In questo reparto siamo in pieno fantasy, cosa che aiuta a rendere l’idea di un passato favoloso e ormai tramontato. 

L'Imperatrice Teta

C’è anche il piccolo particolare, che mi era sfuggito leggendo The Golden Age of Sith, delle spade laser che hanno bisogno di essere collegate tramite un cavo con un alimentatore portato a tracolla dai Jedi. Poi lamentatevi che il telefonino vi si scarica. 


Per essere la Grande Guerra Iperspaziale, la guerra occupa relativamente pochi albi e viene trattata abbastanza frettolosamente, con battaglie tra astronavi e masse di eserciti dove le vicende del singolo (Jar su Koros Prime o i Jedi su Corruscant) si perdono come una particella di sodio nell’acqua minerale. Almeno però le scene di battaglia, con velieri spaziali e mostri giganti usati come tank, sono bellissime da vedere. 




Penso sempre che la cosa più interessante di una storia sia il cattivo. Com’è quindi questo Naga Sadow, il vero protagonista di queste due miniserie? Ha tutto quello che serve per rendercelo simpatico (come personaggio). Usa il lato oscuro della forza per fare cose cattive. Riesce a essere seducente, almeno nei confronti di Jor. È convinto della propria superiorità, visto che in lui scorre poco sangue Sith (sembrerebbe che i Jedi Oscuri si siano allontanati dalla Repubblica e si siano mescolati con gli alieni Sith). Fa quasi simpatia, ma solo perché a conti fatti riesce a perdere ogni singola battaglia in cui è coinvolto, e questo non lo scoraggia mai. Lui ci tenta, con ogni mezzo: tradimenti, sotterfugi, inganni, violenza bruta (come quando fa esplodere un sole), anche se alla fine, sconfitto, deve accettare la sua condizione e ritirarsi in esilio, per ricostruire le sue forze e ritornare, un giorno. 


Tra i buoni spicca invece l’Imperatrice Teta. È una sovrana-guerriera, che ha unificato il suo sistema solare sconfiggendo i ribelli e mandandoli ai lavori forzati a vita. La sua è quasi un dittatura militare: senz’altro sotto il suo impero il suo popolo è l’unico abbastanza battagliero da prepararsi all’invasione Sith e portare la guerra in casa del nemico. Per finire, l’intero sistema solare viene rinominato Empress Teta. Viva la modestia.

1 commento:

  1. ... ma questi disegni un po' fumetto di fantascienza francese anni '70 - '80? Belli!

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