giovedì 11 dicembre 2025

S+F 2025

Quest’anno, per motivi personali, non sono riuscito a partecipare allo S+F di Trieste e alle sue iniziative collaterali tanto quanto avrei voluto.

(e il riuscire a scrivere queste brevi note ben 3 settimane dopo l’evento la dice lunga su quanto sia stato diversamente impegnato)


Sabato 31 Ottobre ho tenuto assieme a Franco Ricciardiello il panel “Bentornati in Atlantide: quando il solarpunk incontra il sociale”, dove abbiamo discusso di fantascienza, cyberpunk, solarpunk e ribellione letteraria. Franco ha presentato la collana Nuova Atlantide (Delos) e la prossima antologia Urania Millemondi italiana, a tema Solarpunk (e che conterrà un mio racconto)

Anche quest’anno sono stato nella giuria letteraria del Premio Letterario Mondofuturo, iniziativa promossa e realizzata dall’ente nazionale di ricerca Area Science Park e da La Cappella Underground, che nasce con l’intento di suscitare l’interesse pubblico verso la ricerca, la cultura scientifica e la letteratura, utilizzando la fantascienza come catalizzatore dell’attenzione.

I 19 testi pervenuti hanno offerto uno spaccato ricco e stimolante della fantascienza italiana contemporanea. Tre sono stati i finalisti:

  • Anticaja Canaglia di Cobol Pongide ed Emiglino Cicala (Edizioni Progetto Cultura)

  • Cronache dalla deriva di Carlo Roselli (Zona 42)

  • Nero. Il complotto dei complotti di Luca Giommoni (effequ)

Il finalista è stato scelto dalla giuria scientifica composta da 50 ricercatori e ricercatrici, addetti e addette al mondo della ricerca che lavorano in Area Science Park affiancati da una giuria scientifica onoraria di cui fanno parte.

Nero di Giommoni si è aggiudicato il premio “Per la capacità di fondere con originalità immaginario fantascientifico e critica sociale, utilizzando il complotto come giustificazione ultima di una crisi identitaria e sociale di un futuro, forse non troppo lontano. Un romanzo ironico e visionario che, tra viaggi in universi paralleli, affronta le paure del presente alla ricerca di nuove speranze.”

Una menzione speciale è andata a “La libertà è una cosa seria” di Flavia Florindi “Perché unisce la narrazione distopica con temi attuali e complessi come l'identità, le disuguaglianze, la libertà individuale e le dinamiche sociali. Per il contesto originale e simbolico in cui è ambientato il racconto, una Trieste divisa in due, una città che diventa un’efficace metafora di confini, di identità e libertà.”


I miei complimenti al vincitore, ai finalisti e a Flavia per l’ottimo lavoro svolto.