Altro che guerriere, maghe o principesse, la protagonista di The Traitor Baru Cormorant di Seth Dickinson è una figura spesso trascurata nella letteratura fantasy, ovvero una contabile.
Baru Cormorant (questo il nome della protagonista) viene nominata Contabile Imperiale e mandata a controllare le finanze di Aurdwynn, una provincia colonizzata dalla Repubblica Imperiale (sic.) di Falcrest. Il suo vero compito è prevenire una secessione di Aurdwynn dall’Impero, e per farlo dovrà usare tutte le sue conoscenze fiscali e le più astute manovre finanziarie, evitando di farsi ammazzare dai nobili locali.
E questa è solo la prima metà del libro, perché Baru è un personaggio complicato e con i suoi scopi.
Baru è infatti nata sull’isola di Taranoki, che è stata colonizzata dall’Impero distruggendone la cultura locale. La capitale Falcrest è spaventata dal ciclo della storia, che vede imperi nascere e morire. Per evitare la propria dissoluzione l’Impero applica in modo sistematico la scienza Incrastica e i suoi principi di eugenetica e igiene sociale (ovviamente eteronormativa) e determinismo razziale.
Uno dei due padri di Baru è stato fatto sparire dall’Impero e lei vuole vendetta: vuole distruggere l’Impero, ma per poterlo fare deve avere Potere, e l’unico modo per averlo è fare carriera all’interno dell’Impero stesso. Mandata ad Aurdwynn, deve allo stesso tempo sopprimere una possibile rivolta (per far vedere ai suoi superiori che è affidabile) e iniziarne un’altra (per indebolire l’Impero).
The Traitor Baru Cormorant è il primo libro di una quadrilogia (l’ultimo volume mi pare debba ancora uscire) ed è una ragionata e profonda riflessione sul Potere e sulle Narrazioni che inquadrano e imprigionano i personaggi – e cosa sono disposti a diventare per liberarsene.