C’è una speciale relazione tra l’essere umano e lo spazio che lo circonda. E c’è una altrettanto speciale relazione tra il lettore e lo spazio come viene rappresentato in un testo (dovuto all’attività di world building) e dal testo stesso, come esso si presenta materialmente composto.
Quindi anche se il nostro mondo fantasy ha nevi perenni al nord, un deserto al sud e un oceano a ovest, la storia come è narrata inizia in una pianura, continua in un sotterraneo e finisce sulla cima di una montagna, con un movimento discesa e ascesa spaziale e metaforico. E magari i capitoli vanno diminuendo di lunghezza man mano che la storia procede.
Gloriosi Bastardi è una raccolta di sei racconti scritti da Sergio Mastrillo, Salvatore Vita e Riccardo Vezza. Ogni autore ha creato il proprio mondo e mette in scena i propri protagonisti. Per Vita è Murbion Undakar, ibrido uomo/tasso, cacciatore di taglie in un mondo dominato da una forte gerarchia fatta di Luminosi, Senatori e Arcangeli poliziotti. Per Vezza il mondo è quello famigliare della casa e della famiglia della giovane Gormlada di Valmoria – un ambiente casalingo che nasconde però intrighi e menzogne che crescono fino a raggiungere il livello di minaccia cosmica. Per Mastrillo è Bulba Bolivar, cavaliere che si muove su un mondo a scacchiera fatto di quadranti, Re e Regine, Torri e Alfieri.
È interessante vedere come questi tre mondi rappresentano la spazialità del worldbuilding e come si intrecciano tra di loro.
Il mondo dove agisce Murbion Undakar è caratterizzato da una forte verticalità. Il primo racconto “La Statua” è ambientato al cosiddetto Livello Zero e nei sotterranei giganteschi e piranesiani detti “Le Navate”. L’altro suo racconto “Cacciatori e prede” è ambientato nella Cittadella dei Luminosi, posta ad alta quota e raggiungibile solo volando, dove vivono i padroni del mondo di Wulengreim. E questi sono il primo e quinto racconto dell’antologia.
Tra di loro, tra questo contrasto di alto/basso vengono posti i racconti di Vezza. Gormlada di Valmoria, come agente del gruppo noto come Antica Consorteria della Fanciulle Pericolose, si muove in ambienti a lei vicini: nel racconto “Primo Incarico” deve compiere una missione segreta durante un ricevimento dato da sua madre nel palazzo dove vive; in “Ombre e Sangue” non ci si muove lontano da luoghi famigliari alla protagonista: la città, la sede della Consorteria etc… Sono luoghi intimi che vengono invasi da antichi culti sanguinari che lentamente cambiano la realtà e la natura delle relazioni attorno a Gormlada. Questi racconti di Vezza sono il secondo e il quarto.
Il terzo racconto è “Scacco Matto” di Mastrillo, della cui geometria a scacchi abbiamo già parlato. In questa posizione centrale la Scacchiera e i suoi intrighi fanno da perno a una struttura del tipo abisso/casa/scacchiera/casa/cielo. È una struttura che io come lettore mi sono costruito leggendo i singoli racconti e vedendo come sono disposti nell’antologia. La posizione centrale del gioco degli scacchi non è casuale: ben presto si apprende che tutti i racconti sono varie fasi di un lungo gioco messo in atto dal terribile Dio Ratto Traal Kuensuul per invadere il mondo.
Si potrebbe fare un'analisi semiotica dei vocaboli usati nei vari racconti per esprimere la spazialità, ma è caldo e quindi ve lo lascio come compito per le vacanze.
Ma c’è il sesto racconto, “L’antitesi” di Mastrillo, che ribalta le carte in tavole e capovolge la ricostruzione mentale che mi ero fatto. Non entro nei dettagli per fare spoiler (dopotutto non voglio rovinarvi il piacere di questa lettura).
Dicono i saggi che all'addensarsi delle ombre la vera luce rifulga più intensa. Non è questo il caso, lettore: se cerchi una classica avventura, di quelle con eroi dalle chiome perfette e le armature scintillanti, rimetti questo libro nello scaffale o toglilo dal carrello. Ma se vuoi scoprire l'oscurità delle Navate insieme all'ibridato Murbion Undakar, gli intrighi di corte con la bella Gormlada di Valmoria e una mortale partita di scacchi con l’irascibile cavaliere Bulba Bolivar, che non sopporta di essere fissato, allora hai scelto giusto. Non eroi ma bastardi, infidi, violenti e facili al gozzoviglio. Eppure il destino sembra credere che solo loro possano fermare l’apocalittico trionfo del Dio-Ratto. Staremo a vedere.Dagli autori di True Legends un romanzo collettivo che piacerà agli estimatori di Fafhrd e Grey Mouser.I tre autori, complici e amici, nel 2019 hanno esordito assieme con il romanzo distopico True Legends – Reclutamento, edito da Robin Edizioni, che ha avuto un lusinghiero successo di vendite e recensioni. Questa è la loro seconda collaborazione letteraria, frutto di oltre un anno di lavoro. Vivono a poche centinaia di metri l’uno dall’altro, a Santi Cosma e Damiano e Castelforte, paesi contigui in provincia di Latina.Sergio Mastrillo, nato nell’aprile del 1976 a Minturno (LT). Nel 2020 ha pubblicato Crazy Heroes con Edizioni Scudo.Salvatore Vita, nato a Formia nel 1980, è appassionato di cinema, narrativa fantasy e horror, comics e manga.Riccardo Vezza, nato a Formia (LT) il 9 gennaio 1974, è stato folgorato in gioventù da Robert E. Howard e dal suo Conan che gli ha aperto le porte della narrativa fantastica.
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