mercoledì 22 marzo 2023

Stars in my pocket like grains of sand

Stars in my pocket like grains of sand
è un romanzo del 1984 di Samuel Delany. È un romanzo densissimo di idee e concetti, quasi la summa dell’opera dell’autore fino a quel momento.

È un romanzo di contrasti tra famigliare e alieno, singolare e molteplice, identità e diversità, informazione e conoscenza, il mondo e il globale. È un romanzo che richiede una comprensione “multiplex” come Delany l’ha concepita nel suo romanzo Empire Star.

Andiamo con ordine, dal generale al particolare, rimanendo coscienti che taglierò fuori molte cose.

Ci sono 6000 e più mondi abitati dagli esseri umani; ogni mondo contiene numerose culture con le rispettive lingue e punti di vista.

A whole world, that’s a big place.

A tenere insieme questi mondi è il web, un’organizzazione che raccoglie e gestisce le informazioni. Lo strumento più potente del web è il GI, General Information, una specie di wikipedia che permette di scaricare qualsiasi informazione direttamente nella propria mente. È il vero collante di una galassia umana in continuo rischio di finire disgregata dalle differenze culturali; è l’interfaccia con la quale gli umani entrano in contatto gli uni con gli altri.

Il web non è perfetto. Riesce a dare rispose approssimate a molte domande difficili (“quanti esseri umani ci sono nella galassia?”) e molto spesso le sue informazioni sono obsolete o ambigue. Molti dicono che con questo romanzo Delany abbia anticipato il World Wide Web.

“People tell me I’m the guy who invented the internet. A book of mine called Stars in My Pocket Like Grains of Sand, every once in a while somebody says that’s the book that invented the internet. I don’t know. I wasn’t trying to. I was just writing about something. Whether it’s at all true or whether it’s just hyperbole that ... Never believe your own hype. That’s the way to really screw yourself over.” (da un’intervista)

Non solo non è perfetto, ma ci sono delle informazioni che non potrebbe mai fornire. A un certo punto Marq chiede a Korga che piatti le piacciano, e scopre che il suo compagno è stato educato dal web sulla cucina locale – ma solo relativamente ai nomi delle pietanze, ingredienti e preparazione, non ha idea del sapore dei cibi. Al che Marq replica: “ma il sapore è l’unica cosa che conta”.

Il linguaggio parlato dai mondi del web è l’arachnia, la cui peculiarità è di usare il genere grammaticale femminile per qualsiasi persona. Nell’arachnia sono tutte donne. Il “lui” si usa esclusivamente per una persona (maschio o femmina) che sia oggetto del proprio desiderio erotico. È una cosa che può disorientare in quanto non è chiaro mai se un personaggio sia uomo o donna, e spesso si devono raccogliere indizi spazi per sapere non solo il genere ma addirittura la specie di appartenenza. Gli esseri umani infatti convivono e si accoppiano senza problemi con numerose specie aliene, e non stiamo parlando delle belle aliene di Star Trek: parliamo di alieni non umanoidi – cosa che come possiamo intuire non ha mai fermato nessuno dal fare sesso.

In Arachnia as it is spoken on Nepiy, ‘she’ is the pronoun for all sentient individuals of whatever species who have achieved the legal status of ‘woman’. The ancient, dimorphic form ‘he’, once used exclusively for the genderal indication of males (cf. the archaic term man, pl. men), for more than a hundred-twenty years now, has been reserved for the general sexual object of ‘she’, during the period of excitation, regardless of the gender of the woman speaking or the gender of the woman referred to.

L’idea di una cultura dove non ci siano differenze di genere è venuta a Delany quando alloggiava in un hotel frequentato dai pazienti transessuali di un vicino ospedale. Mentre i primi giorni si chiedeva di che genere fossero le persone che incontrava in ascensore, dopo un po’ smise di interessarsi alla differenza, giungendo alla conclusione che il distinguere uomo/donna, maschio/femmina è relativo al contesto e all’abitudine. Tanto per fare un esempio, sul pianeta natale di Rat Korga la distinzione importante è tra persone alte e persone basse, ed è socialmente inaccettabile e considerata un perversione il sesso tra persone di altezza molto diversa.

Il viaggio tra i mondi è riservato a poche persone, “diplomatici industriali”, che hanno l’incarico di tenere in piedi le reti commerciali tra i mondi, permettendo lo scambio di materiali e tecnologie. Questi diplomatici industriali sono abituati a viaggiare tra mondi con culture e usanze molto diverse tra loro, ma sono sottoposti a un continuo “shock culturale”, data l’impossibilità di prevedere quale aspetto della cultura che visitano risulterà per loro “strano”.

During my first three years as an ID, I thought my job1 was not to be surprised at the universe’s human variety. Later I realized that it was not to be surprised that nonstop surprises would henceforth be my life

La “galassia umana” di Delany non è mai governata da un singolo imperatore, o da una singola cultura. Le culture sono sempre contestate, frammentate e confuse.

Sebbene le culture siano molteplici, ci sono due tendenze ideologiche dominanti, la Family e il Sygn.

La Family propugna una società basata su antichi standard umani, quali quello della famiglia basata su genitori e figli. E mettiamo subito in chiaro: non si tratta della visione padre-madre-figlio tradizionale terrestre del presente, visto che qualsiasi genere (e sesso) può prendere uno dei tre ruoli, e qualunque parte dei tre può essere assente. L’importante è che questi ruoli ci siano e diano significato alla famiglia e alla società.

Il Sygn invece è più anarchico, non vuole imporre nessun tipo di ordine o struttura alla società umana, la famiglia per loro è un concetto estremamente fluido.

Sono grosso modo l’applicazione su scala interstellare dei due approcci, quello dello Storicismo e quello Post-Strutturalista.

Uno dei punti di contrasto tra Family e Sygn è quello sulla natura della storia. L’ideologia della Family è basata su un’immagine del passato che deve essere ricostruita ovunque vi siano essere umani; la storia di un pianeta (la Terra) deve essere la stessa di tutti gli altri pianeti. Le sue unità di misura del mondo fisico sono le stesse adoperate ora sulla Terra.

Per il Sygn “history is what is outside, in both time and space, the current moment of home. And without history, there is no home. A second tenet: when you go to a new world, all you can take of your home is its history.” Per il Sygn nessuna ideologia può avere un ruolo centrale perché non esiste un luogo centrale dal quale governare.

Ci sono altri due elementi che arricchiscono questa galassia futura. Il primo sono i misteriosi alieni Xlv, con i quali l’umanità non riesce ad avere alcun genere di contatto e comunicazione. Il secondo è la “Cultural Fugue” che colpisce alcuni mondi, causandone la fine. Forse la Fuga Culturale è causata dalla disparità di punti di vista interni al mondo stesso, forse è un attacco da parte degli Xlv.

Marq Dyeth, uno dei due protagonisti, è un industriale diplomatico del pianeta Velm. Su Velm gli esseri umani convivono (e hanno relazioni amorose e sessuali) con gli alieni evelmi, che sono delle lucertole con sei zampe, tre sessi e molte bocche.

Marq appartiene alla famiglia Dyeth, anzi al flusso (stream) Dyeth, una successione di umani e evelmi cresciuti assieme a ondate generazionali successive, dove nessun individuo ha un tipo di relazione “genetica” con alcun altro. Una via di mezzo tra una famiglia adottiva e una comune hippie, per intenderci. I Dyeth discendono da Gylda Dyeth, sicaria della dittatrice Vondramach Okk, che quando si ritirò dal servizio attivo ricevette in dono il palazzo di Dyethshome nella città di Mogror su Velm.

Dyeth è un sostituto dell’autore, che più volte nelle sue biografie ha raccontato il suo spaesamento spostandosi da Harlem dove viveva alla scuola a maggioranza di bianchi vicino Park Avenue.

L’altro personaggio principale è Rat Korga, del pianeta Rhyonon. All’età di diciannove anni Korga si è sottoposto alla RAT, Radical Ansiety Termination, che gli ha tolto la coscienza e la volontà rendendolo uno schiavo.

‘Of course,’ they told him in all honesty, ‘you will be a slave.’

Passa venti anni a fare i lavori più sporchi e degradanti del pianeta.

Un giorno il pianeta Rhyonon viene distrutto (forse una Fuga Culturale, forse un attacco degli Xlv, forse qualcos’altro ancora) e Rat Korga è l’unico superstite tra miliardi di persone. Viene salvato dal web, che ricostruisce le parti danneggiate del suo corpo e gli dona nuovi occhi. Per “ripristinare” la mente di Korga manomessa dalla RAT gli vengono fatti indossare degli anelli, proprietà della dittatrice Vondramach Okk, che contengono connessioni aggiuntive. Korga ora è un essere umano funzionante, ma senza un mondo e una cultura. La sua rinascita ricorda la creazione di Frankenstein, per il modo con cui spaventa i tecnici del web che lo hanno riportato in vita.

You have taken away my world . . . . What have you given me? . . . What have you taken away? . . . I had a world. . . . What world will you give me?

Il web (da intendersi sempre come organizzazione) non sa cosa farne del potenziale di questo essere. Scopre che la sua anima gemella è proprio Marq Dyeth. Sono fatti l’uno per l’altro, ognuno soddisfa i bisogni sentimentali ed erotici dell’altro. Il web decide di farli incontrare, sperando così di controllare il potenziale del superstite, o forse incanalarlo in una direzione particolare.

Tenete presente che qua siamo appena poco oltre l’introduzione.

Rat Korga arriva su Velm e conosce Marq Dyeth. I due passano assieme un paio di giorni, molto densi di avvenimenti, di prosa e di idee. Al termine di questi due giorni tutta la popolazione di Morgre vuole conoscere Rat Korga, è diventato fetish e feticcio di un intero pianeta. Anche gli Xlv sembrano essere interessati al pianeta, visto che lo circondano con le loro astronavi.

Il web decide di portare via Korga e separare i due amanti.

Nonostante siano dei “match” perfetti, le strutture politiche e sociali al potere riescono a separare la coppia.

Il romanzo è un continuo spiazzamento, obbliga il lettore a rivedere le proprie convenzioni e credenze sui rapporti sociali, famigliari e personali. Delany scrive fantascienza PER disorientare il lettore, per catturarlo tra visioni mutuamente esclusive del mondo. È sostanzialmente il motivo per il quale scrive fantascienza – la fantascienza è un linguaggio che permette la traduzione tra mondi alternativi. Per Delany è lo specifico dominio della fantascienza obbligare a considerazioni su possibilità fisiche che il lettore potrebbe non riconoscere come possibili.

Il romanzo si conclude con un lungo monologo di Marq dove, parlando del mattino e dell’alba viste sui vari mondi visitati, traspare la sofferenza per la perdita del suo amore.

To arrive on a world at dawn, despite GI’s preliminary scatter of information, is to read the whole roster of signs you are used to for morning over the expanse of what you see, and at the same time see those meanings start to transpare as one begins to see the possibilities—a world of possibilities clear behind them

Il romanzo non risponde a troppe domande: cosa vogliono gli Xlv? Cos’è una Fuga Culturale e perché succede? Perché Rat Korga è diventato pericoloso per Velm? Delany aveva in programma di scrivere un seguito, The Splendor and Misery of Bodies, of Cities, ma abbandonò l’idea con l’avvento dell’AIDS, che distrusse e uccise molti dei suoi circoli di conoscenze ai quali si era ispirato per creare il mondo di Velm.

Perché alla fine, come dichiarato dall’autore:

"Stars" was conceived as an SF celebration of the gay world I knew, translated into space-opera terms in a story that I hoped all could read and relate to.

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