Something Deeply Hidden di Sean Carroll: ho preso questo libro per rinfrescare un po' le mie conoscenze di fisica quantistica, che mi sono reso conto essere ferme a un decennio fa.
L’autore rigetta l’approccio top/bottom della fisica quantistica, dove si considera l’universo come fisicamente classico ma che assume caratteristiche quantistiche solo scendendo sotto una certa lunghezza.
Prende l’approccio bottom/top: considera come base le funzioni d’onda, perfettamente continue e determinate, e da queste deriva la spiegazione della visione del mondo classica.
Evita così tanti discorsi che ho sempre trovato stucchevoli su “schiuma quantica” “indeterminazione” “spooky action at distance” etc… che, concordo con lui, hanno confuso molti profani portando un sacco di paccottiglia new age nella fisica quantistica.
Anche l’esistenza stessa dello spazio, che nella fisica classica è un dato di fatto, come un teatro nel quale avvengono i fenomeni fisici, discende qui dall’entanglement dei gradi di libertà delle funzioni d’onda.
La conseguenza forse più scomoda è la correttezza della visione Everettiana della fisica quantistica: l’universo è costituito da tanti mondi sovrapposti al nostro.
Non ci sono infiniti universi, ma solo un numero pari ai gradi di libertà dello spazio Hamiltoniano: 2 alla 10a alla 122a.
Una lettura interessante e notevole sugli ultimi risultati della fisica quantistica.
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