giovedì 21 novembre 2013

L'evoluzione del design delle astronavi nella fantascienza - Gli Anni '50

Dopo il precedente articolo sul design delle astronavi dal 1800 agli anni '40, vediamo il design che avevano le astronavi negli anni '50.

In questi anni due sono i modelli maggiormente utilizzati per rappresentare le astronavi: il razzo e il disco volante. Entrambi sono entrati nell'immaginario collettivo negli anni '40, ciascuno portandosi dietro un proprio retroscena storico/culturale. 

Il razzo degli anni '50 deriva la propria immagine dal V-2 adoperato durante la Seconda Guerra Mondiale (per la cronaca, il V-2 è stato il primo oggetto costruito dall'uomo a superare l'atmosfera terrestre). Tra le opere dove sono apparsi i migliori esempi di razzi citiamo Destination Moon (1950), Rocketship X-M (1950), When Worlds Collide (1951), Abbot and Costello go to Mars (1953), 20 Million Miles to Earth (1957), Missile to Mars (1959). Molte delle opere menzionate addirittura usano filmati originali dei lanci dei V-2 per rappresentare la partenza delle loro astronavi fittizie.

Il razzo degli anni '50 è diverso da quello dei decenni precedenti. L'influenza dei V2 tedeschi è evidente: i razzi di questo periodo sono meno ovali e hanno una forma più slanciata, sparisce spesso l'antenna dalla prua e si riducono numero e dimensioni degli oblò.

 Destination Moon

Rocketship X-M

20 Million Miles to Earth


Un esempio tratto dai fumetti: la copertina di On a marché sur la Lune, albo di Tintin del 1954. L'evoluzione del design delle tute spaziali meriterebbe una serie di articoli a parte (sopratuttoquelle per i cani). 

Quello del razzo è un design che al giorno d'oggi è ormai considerato vecchio, adoperato solo in contesti retro-futuristici (Sky Captain and the World of Tomorrow) o come citazione ironica (il Planet Express di Futurama, il Repentaglia IV di Fascisti su Marte).




 Il Planet Express


I nostri valorosi si preparano a partire con il Repentaglia IV


La controparte aliena del razzo è il disco volante, entrato nell'immaginario collettivo dopo l'avvistamento del 1947 da parte Kenneth Arnold di un gruppo di oggetti volanti non identificati. I dischi volanti hanno una forma semplice, gli unici dettagli sono eventualmente delle cupole o delle file di luci. Non è visibile nessun sistema propulsivo, e la simmetria radiale non fornisce alcun senso della direzione del mezzo. Bastano questi pochi elementi per classificare immediatamente il disco volante come alieno. Dischi volanti appaiono in The Day The Earth Stood Still (1951), Invaders From Mars (1953), Earth Vs. The Flying Saucers (1956), Plan 9 From Outer Space (1959), tanto per citare alcuni esempi.

 Klaatu barada nikto... volevo dire
The Day The Earth Stood Still

Earth Vs. The Flying Saucers

 Plan 9 From Outer Space


È un design che, contrariamente a quello del razzo, non è mai invecchiato e verrà infatti ripreso e riutilizzato innumerevoli volte con innumerevoli variazioni nel corso dei decenni successivi. Dischi volanti di vario tipo appaiono in UFO (1970), Encounters of the Third Kind (1977), V (1983) e Independence Day (1996).


UFO

Encounters of the Third Kind

 V

 Independence Day


Restando negli anni '50, ricordiamo il film del 1956 The Forbidden Planet, in quanto probabilmente per la prima volta il disco volante, l'United Planet Cruiser C-57D, appartiene agli esseri umani, i buoni della storia. Fino ad allora i film mostravano quasi sempre dischi volanti alieni o dei cattivi. Come a dire che simili tecnologie sono ormai alla portata dell'uomo. Con il lancio del satellite russo Sputnik l'anno successivo, il mondo si rende invece conto che simili tecnologie sono alla portata dei sovietici. Nasce l'Era Spaziale e inizia la Corsa Allo Spazio: il volo spaziale non è più una questione di fantasia, ma diventava reale.

In questa rassegna delle astronavi degli anni '50 va citata anche la serie di articoli, pubblicata dalla rivista Collier tra il '52 e il '54, e scritti da noti scienziati spaziali quali Wernher von Braun e Willy Ley. Gli articoli sono arricchiti da una serie di disegni realizzati da alcuni dei migliori disegnatori della rivista, quali Chesley Bonestell e Fred Freeman. I velivoli rappresentati sono composti da numerose sezioni distinte quali moduli per gli astronauti, serbatoi per il combustibile e zampe per l'atterraggio.

Immagini varie tratte dalla rivista:








Un simile design non ha  molto successo nei film di fantascienza degli anni '50: astronavi simili a quelle immaginate da von Braun appaiono in The Conquest of Space (1955, qua a sinistra) e il film russo Doroga k zvezdam (1958, noto in occidenti come The Road to the Stars).







Siamo arrivati alla fine degli anni '50 e siamo tutti un po' stufi di razzi e dischi volanti. Vedremo presto cosa ci hanno portato di nuovo gli anni '60.

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