Dopo il precedente articolo sul design delle astronavi dal 1800 agli anni '40, vediamo il design che avevano le astronavi negli anni '50.
In questi anni due sono i
modelli maggiormente utilizzati per rappresentare le astronavi: il
razzo e il disco volante. Entrambi sono entrati nell'immaginario
collettivo negli anni '40, ciascuno portandosi dietro un proprio
retroscena storico/culturale.
Il razzo degli anni '50 deriva la propria immagine dal V-2 adoperato durante la Seconda Guerra Mondiale (per la cronaca, il V-2 è stato il primo oggetto costruito dall'uomo a superare l'atmosfera terrestre). Tra le opere dove sono apparsi i migliori esempi di razzi citiamo Destination Moon (1950), Rocketship X-M (1950), When Worlds Collide (1951), Abbot and Costello go to Mars (1953), 20 Million Miles to Earth (1957), Missile to Mars (1959). Molte delle opere menzionate addirittura usano filmati originali dei lanci dei V-2 per rappresentare la partenza delle loro astronavi fittizie.
Il razzo degli anni '50 deriva la propria immagine dal V-2 adoperato durante la Seconda Guerra Mondiale (per la cronaca, il V-2 è stato il primo oggetto costruito dall'uomo a superare l'atmosfera terrestre). Tra le opere dove sono apparsi i migliori esempi di razzi citiamo Destination Moon (1950), Rocketship X-M (1950), When Worlds Collide (1951), Abbot and Costello go to Mars (1953), 20 Million Miles to Earth (1957), Missile to Mars (1959). Molte delle opere menzionate addirittura usano filmati originali dei lanci dei V-2 per rappresentare la partenza delle loro astronavi fittizie.
Il
razzo degli anni '50 è diverso da quello dei decenni precedenti.
L'influenza dei V2 tedeschi è evidente: i razzi di questo periodo
sono meno ovali e hanno una forma più slanciata, sparisce spesso
l'antenna dalla prua e si riducono numero e dimensioni degli oblò.
Destination Moon
Rocketship X-M
20 Million Miles to Earth
Un
esempio tratto dai fumetti: la copertina di On a marché sur la Lune,
albo di Tintin del 1954. L'evoluzione del design delle tute spaziali
meriterebbe una serie di articoli a parte (sopratuttoquelle per i
cani).
Quello del razzo è
un design che al giorno d'oggi è ormai considerato vecchio,
adoperato solo in contesti retro-futuristici (Sky Captain and the
World of Tomorrow) o come citazione ironica (il Planet Express di
Futurama, il Repentaglia IV
di Fascisti su Marte).
Il Planet Express
I nostri valorosi si preparano a partire con il Repentaglia IV
La controparte
aliena del razzo è il disco volante,
entrato nell'immaginario collettivo dopo l'avvistamento del 1947 da
parte Kenneth
Arnold di un gruppo di oggetti volanti non identificati. I dischi
volanti hanno una forma semplice, gli unici dettagli sono
eventualmente delle cupole o delle file di luci. Non è visibile
nessun sistema propulsivo, e la simmetria radiale non fornisce alcun
senso della direzione del mezzo. Bastano questi pochi elementi per
classificare immediatamente il disco volante
come alieno. Dischi volanti appaiono in The
Day The Earth Stood Still (1951),
Invaders
From Mars (1953),
Earth
Vs. The Flying Saucers (1956),
Plan
9 From Outer Space (1959), tanto per citare alcuni esempi.
Klaatu barada nikto... volevo dire
The Day The Earth Stood Still
The Day The Earth Stood Still
Earth
Vs. The Flying Saucers
Plan
9 From Outer Space
È
un design che, contrariamente a quello del razzo, non è mai
invecchiato e verrà infatti ripreso e riutilizzato innumerevoli
volte con innumerevoli variazioni nel corso dei decenni successivi. Dischi volanti di vario tipo
appaiono in UFO (1970), Encounters of the Third Kind
(1977), V (1983) e Independence Day (1996).
UFO
Encounters of the Third Kind
V
Independence Day
Restando
negli anni '50, ricordiamo il film del 1956 The Forbidden Planet, in
quanto probabilmente per la prima volta il disco volante, l'United
Planet Cruiser C-57D, appartiene agli esseri umani, i buoni della
storia. Fino ad allora i film mostravano quasi sempre dischi volanti
alieni o dei cattivi. Come a dire che simili tecnologie sono ormai
alla portata dell'uomo. Con il lancio del satellite russo Sputnik
l'anno successivo, il mondo si rende invece conto che simili
tecnologie sono alla portata dei sovietici. Nasce l'Era Spaziale e
inizia la Corsa Allo Spazio: il
volo spaziale non è più una questione di fantasia, ma diventava
reale.
In questa rassegna delle astronavi degli anni '50 va citata anche la serie di articoli, pubblicata dalla rivista Collier tra il '52 e il '54, e scritti da noti scienziati spaziali quali Wernher von Braun e Willy Ley. Gli articoli sono arricchiti da una serie di disegni realizzati da alcuni dei migliori disegnatori della rivista, quali Chesley Bonestell e Fred Freeman. I velivoli rappresentati sono composti da numerose sezioni distinte quali moduli per gli astronauti, serbatoi per il combustibile e zampe per l'atterraggio.
In questa rassegna delle astronavi degli anni '50 va citata anche la serie di articoli, pubblicata dalla rivista Collier tra il '52 e il '54, e scritti da noti scienziati spaziali quali Wernher von Braun e Willy Ley. Gli articoli sono arricchiti da una serie di disegni realizzati da alcuni dei migliori disegnatori della rivista, quali Chesley Bonestell e Fred Freeman. I velivoli rappresentati sono composti da numerose sezioni distinte quali moduli per gli astronauti, serbatoi per il combustibile e zampe per l'atterraggio.
Immagini varie tratte dalla rivista:
Un simile design non ha
molto successo nei film di fantascienza degli anni '50: astronavi simili a quelle
immaginate da von Braun appaiono in The Conquest of Space (1955, qua a sinistra) e il
film russo Doroga k zvezdam (1958, noto in occidenti come The Road to the Stars).
Siamo arrivati alla fine degli anni '50 e siamo tutti un po' stufi di razzi e dischi volanti. Vedremo presto cosa ci hanno portato di nuovo gli anni '60.
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