Che cos'è lo spazio? Cos'è il luogo? Come si relaziona, come occupa l'essere umano questi due ambiti dell'esistenza?
Space and Place: the Perspective of Experience è un saggio di Yi-Fu Tuan che raccoglie la conoscenza scientifica, le tradizioni di vari popoli, l'esperienza personale dell'autore sul non banale, dato sempre per scontato, rapporto tra l'essere umano e lo spazio che lo circonda.
Come la persona umana, che è assieme animale, fantasista e computer, ha esperienza e capisce il mondo è il tema del libro.
Che cos'è un luogo? Che cosa gli dà la sua identità che lo contraddistingue dal generico spazio?
I fisici Niels Bohr e Werner Heisenberg visitano il Castello di Kronber e riflettono come il sapere che quello è il "castello di Amleto" cambi la visione che si ha del luogo, anche se Amleto è un personaggio immaginario. Cambia, possiamo dire in modo quantico?, il modo di vedere le rocce e le forme del castello.
Lo spazio dove si vive influenza il nostro modo di concepire se stessi e l'universo. I Pigmei del Congo che vivono tutta la loro vita nella foresta, senza mai vedere il cielo, senza mai vedere uno spazio aperto, vivono in un luogo che non cambia – hanno una concezione del tutto diversa del tempo e la loro mitologia è priva di qualsiasi storia sull'inizio del mondo e la sua fine.
Come ha scritto Mary McCarthy: Due pescatori seduti vicini sulla spiaggia sembrano naturali, due poeti che meditano sui loro versi alla stessa distanza già occupano spazio.
Ma cosa sono spazio e luogo?
Lo spazio è libertà, ma anche pericolo. È un foglio bianco sul quale deve essere messo un significato. Si può associare la foresta allo spazio? La foresta è piena di oggetti (alberi), lo sguardo ne è limitato: è una regione di possibilità. Ritorna l'esempio dei Pigmei del Congo: i loro villaggi non hanno templi o sedi di culto, è la foresta stessa attorno al villaggio a contenere il sacro.
L'essere umano si muove nello spazio, ne fa esperienza, apprendimento. Lo organizza nella sua mente tramite i sensi, principalmente la vista, solo in secondo luogo con gli altri quattro.
Come ha scritto Susanne Langer: Il mondo della fisica è essenzialmente il mondo reale costruito tramite astrazioni matematiche, e il mondo dei sensi è il mondo reale costruito tramite astrazioni che gli organi di senso ci forniscono.
Esistono diversi tipi di spazi: c'è quello mitologico, che sottende a uno schema concettuale dell'esistenza: c'è quello pragmatico, dove vi avvengono le attività pratiche. Per le popolazioni di cacciatori lo spazio si divide in "range" e "estate" (ho preferito non tradurre i termini originali). "Range" è lo spazio per la caccia, per la sopravvivenza, è dove si corre.
"Estate"è lo spazio sociale, per sedersi e riposarsi. È dove si dorme e si sogna.
Lo spazio mitologico stesso può essere di due tipi: una zona sconosciuta attorno allo spazio pragmatico conosciuto, oppure una componente spaziale separata della visione del mondo. Hic sunt leones vs Paradiso.
Luogo è lo spazio chiuso e umanizzato. Il luogo è centro calmo sede di valori. Già a livello animale i luoghi sono centri di sentito valore dove alcuni bisogni biologici (cibo, sicurezza) sono soddisfatti.
Il luogo è un tipo di oggetto. Luoghi e oggetti definiscono lo spazio, dandogli personalità geometrica.
Il luogo è una pausa nel movimento, anche solo movimento visivo. Il panorama è fatto di luoghi.
L'essere umano necessita di spazio e di luogo.
Yi-Fu Tuan passa poi ad analizzare la relazione tra l'uomo e gli edifici, le città e le nazioni dove vive.
Edifici e monumenti sono il testo base per tramandare tradizioni e una visione della realtà.
Il villaggio, separato dalla natura, diventa un luogo. La città, evoluzione del villaggio, perde parte della sua identità frammentandosi in luoghi separati (i rioni, il porto, il salotto buono etc...) e ridiventa spazio.
Connesso con i concetti di spazio e luogo è quello di tempo. Anzi possiamo percepire solo tempo e spazio nello stesso istante, muovendoci.
Yi-Fu Tuan riporta l'esempio, semplice ma illuminante, del manager che per passare da un ufficio all'altro (distanti pochi metri) ci mette anni di carriera. E allontanandoci dal proprio luogo (casa, città, nazione) si viaggia indietro nel tempo: popoli percepiti come esotici non hanno Storia, e luoghi lontani sono "senza tempo". "Noi" siamo sempre "qui". "Loro" sono sempre "là". Vicinanza e distanza dipendono tanto dalla distanza geografica che dall'intimità interpersonale.
Una lettura interessantissima su un argomento che molti trascurano spesso.