Knights of the Old Republic è stata in ordine cronologica la prima serie di albi del progetto Tales of the Jedi, la cui ideazione e creazione si deve quasi esclusivamente a Tom Veitch o, come ha detto Vietch stesso "I feel pretty good about it. It was an opportunity that arose, and I proposed it, found the artists, and pretty much put the whole thing together myself. It was a great time to be doing Star Wars."
Tales of the Jedi ha posto le basi di molto di quello che conosciamo sugli Jedi e sui Sith – storia, usanze, luoghi – che sono stati poi ripresi in serie successive. Knights of the Old Republic è uscito in cinque albi tra l'ottobre 1993 e il febbraio 1994, mentre The Freedon Nadd Uprising consiste in due albi usciti nell'estate del 1994.
Onderon è un pianeta colpito da una piaga periodica: a intervalli regolari la sua orbita incrocia quella della Luna Dxun, e le mostruose creature lunari attraversano il brava spazio tra i due corpi celesti e invadono il pianeta. La popolazione si è evoluta aggregandosi in una singola città separata dal resto del mondo selvaggio da una muraglia impenetrabile. La foresta abitata dai mostri Dxuniani è diventata luogo di esilio per i criminali della città, brutti ceffi che nel corso dei secoli impararono a domare i mostri volanti, ponendo sotto assedio l'unica isola di civiltà sul pianeta.
Il Maestro Jedi Arca viene incaricato da parte della Repubblica di ristabilire la pace su Onderon. Arca decide di mandare tre suoi allievi, da lui giudicati capaci di gestire la situazione da soli. Il twi'lek Tott Doneeta e i due fratelli Kai e Ulic Qel-Droma. Appena arrivato il nostro trio incontra la Regina Amanda e si trovano subito nel bel mezzo dell'azione: i barbari attaccano il palazzo reale e rapiscono la bella figlia della Regina, la Principessa Galia – ti pareva se non c'era una principessa in mezzo, vero? I nostri prendono l'astronave, inseguono i rapitori ma vengono abbattuti.
Non che questo possa fermare dei Jedi. Il trio attacca il palazzo di uno dei signori barbari proprio in tempo per fermare le nozze tra lui, Modon Kira, e Galia. La nostra bella principessa aveva infatti iniziato a frequentare di nascosto il condottiero barbaro, che poi barbaro neanche tanto: palazzo full-optional, banchetto nuziale... insomma il matrimonio era quasi combinato, ci mancano solo i Jedi imbucati alla festa. Le cose però prendono una piega molto seria quando viene fuori che la Regina Amanda è una seguace del lato oscuro.
A questo punto non può mancare una bella battaglia campale tra forze del bene e forze del male. La Città viene conquistata, Kai perde un braccio (presto sostituito da uno robotico) e proprio quando la situazione è disperata appare Maestro Arca con la sua astronave. I nemici sono sconfitti e i nostri Jedi scoprono il centro del potere oscuro di Onderon: la tomba di Freedon Nadd (nome che trovo ridicolo e difficile da pronunciare), uno jedi passato quattro secoli prima al lato oscuro. Arca "neutralizza" il potere oscuro e sventa (per il momento) la minaccia dei Sith.
E questo solo in due albi. Gli albi successivi raccontano un'altra storia, quella di Nomi Sunrider.
Nomi è la compagna del Cavaliere Jedi Andur Sunrider. La Famiglia Sunrider lascia il loro pianeta per raggiungere Ambria, dove abita il Maetro Thon, accompagnati dalla loro figlia Vima e dal droide A-3DO. Nel Terminale Iperspaziale di Stenness sono attaccati da banditi che lavorano per un Hutt, interessati ai gioielli che l'uomo portava in dono al Maestro. Andur viene ucciso e Nomi impugnala la spada laser del marito deceduto e riesce a sconfiggere i predoni. Sola con la figlia e un droide petulante e inutile, Nomi finisce il viaggio intrapreso dal marito e raggiunge il Maestro Thon.
Maestro Thon si presenta sotto le sembianze di una bestiaccia feroce, ma sotto la dura pellaccia è un Maestro Jedi al 100% che vorrebbe prendere Nomi come sua allieva. La donna è riluttante: sente il richiamo del Lato Oscuro e di quello Luminoso, e ha paura di mettersi in mezzo. Sente il potere della spada laser, ma ha paura di usare quel potere – dopotutto suo marito è morto facendo cose da Jedi e tagliuzzare i predoni non è una cosa che abbia fatto senza ripercussioni e sensi di colpa.
A farla uscire dall'indecisione sono i predoni Hutt che attaccano il loro accampamento: al loro signore non è mai andata giù di essersi perso quei gioielli. Nomi vince ogni indecisione e, attivata la spada laser del marito, fa ragù dei nemici.
Con Nomi che inizia il suo apprendistato presso Maestro Thon finiscono i tre albi a lei dedicati e la miniserie Knights of the Old Republic.
Le avventure di Nomi e dei fratelli Qel-Droma continuano in "The Freedon Nadd Uprising", miniserie in due albi uscita nel 1994, e qua le cose iniziano a farsi interessanti.
Su Onderon un gruppo di ribelli si è riunito al seguito del Lato Oscuro e sotto le insegne dell'antico Freedon Nadd cerca di sconfiggere gli Jedi e i nuovi regnanti. C'è anche un proto-Darth Vader, Warb Null (sì, il lato oscuro dovrebbe scegliersi meglio i nomi), che però viene sistemato dopo poche pagine e quindi è come se non ci fosse mai stato.
Intanto Nomi ha continuato il suo apprendistato sul pianeta Ossus, sede di una delle maggiori scuole Jedi della Galassia. La nostra eroina si è costruita la spada laser da sola, ed è pronta per la sua prima missione da Cavaliere Jedi. Ovviamente su Onderon.
Entrano qua in scena Aleema e Satal Keto, due giovani nobili del pianeta Empress Teta (che forse vi ricorderete per la miniserie L'Alba dei Jedi), che annoiati dalla vita di corte del loro pianeta decidono di passare il tempo a studiare il Lato Oscuro della Forza – il peggio che fanno è rubare un antico libro dal Museo di Storia Antica di Corruscant. Appena i due sentono che ci sono seguaci del Lato Oscuro su Onderon prendono il loro yacht spaziale e si precipitano sul pianeta. Tira più un pelo di Sith che un'astronave.
Scontro finale di quattro pagine: Re Ommis (il marito della ex-Regina Amanda, altro adepto del Lato Oscuro) viene fatto fuori, ma lo spirito di Freedon Nadd fa in tempo a "legarsi" a Aleema e Satal Keto che fuggono dal pianeta. Gli Jedi, vittoriosi, spostano sulla Luna Dxun le tombe di Freedon Nadd, Re Ommis e della Regina Amanda, liberando così il pianeta dall'influenza negativa del Lato Oscuro, senza sapere che qualcosa è riuscito a fuggire.
Cosa dire di questa miniserie?
Intanto mi è piaciuto come è iniziata, trattando eventi relativamente poco importanti sulla scacchiera galattica: la famiglia Sunrider che va in vacanza da Maestro Thun, una piccola guerra su un pianeta abbastanza arretrato. Niente eventi di grande portata, ma in sette albi vengono gettate le basi per quelle che saranno una serie di interessanti (spero) avventure.
I fratelli Qel-Droma... cominciamo subito col notare che (1) sono fratelli e (2) uno dei due perde un braccio – l'imitazione del Guerre Stellari originale si fa sentire.
Nomi Sunrider è più interessante. Ha passato la sua vita come moglie di uno Jedi (ma non era proibito loro sposarsi? Boh...) e in fondo ha sempre detestato l'Ordine, che costringeva suo marito Andur a partire per lunghi periodi verso destinazioni pericolose. Scopre di avere la Forza, e si rifiuta a lungo di usarla. È proprio l'opposto di un Luke Skywalker, per il quale diventare Jedi era il fine ultimo al quale era stato predestinato. Per Nomi è diverso. Lei vorrebbe essere altro, ma non ha molte possibilità. Non è predestinata, ma obbligata (forzata!) dagli eventi a diventare una Jedi.
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