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venerdì 22 settembre 2023

Bestiario del Capitalocene


È uscito per Delos Digital li mio Bestiario del Capitalocene, nella collana Non-aligned Objects curata da Battisti.

Il termine Antropocene per indicare la nostra epoca, intendendo con esso l’effetto dell’uomo sulla natura, è entrato di uso comune. Ma la mia impressione è che il termine distoglie l’attenzione dal vero colpevole di questi cambiamenti, ovvero il Capitale con il suo sfruttamento delle risorse (umane e non) e la sua indifferenza per le conseguenze sul mondo. Perché non è vero che è l’Uomo al centro di tutto, perché se lo fosse veramente non staremmo distruggendo i nostri sistemi ecologici e sociali. Al centro del mondo d’oggi, motore primo di ogni problema, è il capitalismo. L’epoca nella quale viviamo quindi è quella del Capitalocene.

Sono circa 20 anni che giro per il mondo a occuparmi di ambiente e dell'impatto che l'inquinamento umano ha sugli ecosistemi. Anni di appunti, note, osservazioni su quello che gli esseri umani stanno facendo al nostro pianeta.

La cosa che mi ha sempre colpito di più in questo processo dove l'attività umana si sovrappone a quella "naturale", è la nascita di strane creature, ibridi tecnonaturali coscientemente ingegnerizzati dalla nostra mente oppure nati dall'incrocio casuale dell'umano con il naturale.

E uso il termine naturale con una certa cautela. Il Carso circonda la mia città natale, Trieste, e i suoi boschi di pini neri sono luoghi di escursioni e contatto con la natura. Peccato che siano costrutti artificiali, piantati nel 1800 per trasformare una landa pietrosa in una riserva di legna per le navi dell'Impero Austro–Ungarico. Anche il luogo più selvaggio che circonda la città è un prodotto della mano dell'uomo.

Trovandomi con una mole di appunti, ho cercato conferma delle mie osservazioni in letteratura. Quasi per ogni voce del Bestiario è presente una breve bibliografia con testi che vi permetteranno di approfondire l'argomento trattato, e riferimenti ad altre voci, in quanto molte di queste creature, e le cause della loro genesi, sono associate tra di loro.

A questo punto mi sono chiesto: come ci si crea una mappa mentale del mondo? Un mappa che non sia solo geografica e topologica, ma che includa informazioni di carattere scientifico, naturale, ideologico, culturale, storico, economico e politico?

Nel medioevo si usavano bestiari, dove il regno animale veniva rappresentato da un’immagine, un nome, una breve descrizione e la lezione morale che quel animale rappresentava. I bestiari, che si accompagnavano a erbari e lapidari, includevano creature esistenti e immaginarie, erano basati sulla tradizione greco–romana (principalmente l’anonimo autore de Il Fisiologo e la Naturalis Historia di Plinio il Vecchio) e non erano basati sull’osservazione e conoscenza diretta delle voci inserite.

Nel Rinascimento, con il cambio di mentalità in Europa Occidentale, si assiste alla nascita delle prime Kunst– e Wunderkammer, raccolte di oggetti notevoli (per valore, rarità o curiosità) appartenenti a vari regni, animale, minerale o artistico. Le Wunderkammer avevano i loro modi di classificare gli oggetti in mostra.

La Galleria delle Metamorfosi di Vincenzo I Gonzaga, per esempio, è divisa in quattro stanze corrispondenti a ciascun elemento classico: acqua, fuoco, terra e aria.

Altre classificazioni dividevano gli oggetti in Artificialia, creati dalla mano dell’uomo; Naturalia, creati da Dio e comprendente anche pietre, animali impagliati, disegni di piante; Mirabilia, mostruosità, mutazioni, anormalità, insolite o sorprendenti; Scientifica, ovvero strumenti usati per gli esperimenti e le misure fisiche e matematiche; Vanitas, oggetti che ricordavano ai visitatori la loro mortalità e l’importanza di seguire la religione cristiana; Exotica, se originava da fuori dell’Europa.

Le distinzioni spesso non erano nette. E così, ad esempio, una coppa ricavata da una noce di cocco intagliata e montata in oro riesce a essere allo stesso tempo Terra (la pianta di cocco) e Fuoco (l’orefice che ha fuso l’oro), Naturalia, Exotica e Artificialia.

Nei secoli successivi le Wunderkammer divennero Musei, i bestiari vennero sostituiti dai Manuali, fino ad arrivare alle moderne Wikipedie compilate dal basso. Ho scelto di dare ai miei appunti la forma di un Bestiario per riallacciarmi a un’antica tradizione di mappatura del reale. Le voci che leggerete di seguito non includono solo entità che si potrebbero classificare come “animali” o “bestie”, ma anche appartenenti ad altri regni, dove il fattore in comune è l’essere stati toccati dal Capitale – una fluidità di appartenenza e molteplicità di significati che mi sono stati ispirati dalle Wunderkammer.

Le voci presenti:

ANGURIE CUBICHE – ANTENNA MASCHERATA – AUTO AUTONOME – BANANA DI CAVENDISH – BIOTARIATO – BRUTALISMO – CANE ROBOT – CAPITALOCENE ANXIETY DISORDER – CARBON FOOTPRINT – COLAZIONE DEI CAMPIONI – DRONE PER LE CONSEGNE – ECOMIOPIA – FILO SPINATO – GRATTACIELO – INCEL – NEVE ARTIFICIALE – PLANTOCRAZIA – PLASTICA – PORCO CAPITALISTA – PRATO – PROTEINA FEMMINILIZZATA – SALTSCAPE – SEX DOLL – SILOS – TELECAMERA – ZOOMTOWN

Non finisce qui: i viaggi continuano, si prendono nuove note e forse, in futuro, il Bestiario si potrà ampliare – anche con il vostro aiuto.


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