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venerdì 3 marzo 2023

Nightwatch over Windscar: un LitRPG interminabile

Nightwatch over Windscar di K. Eason è il secondo romanzo di una duologia (The Weep) spin off di un’altra duologia (The Thorne Chronicles) della stessa autrice.

Non ho letto gli altri libri e mi sono ficcato in questo libro senza capire niente del contesto nel quale è ambientato.

È un mix di fantascienza e fantasy dove non ho capito bene dove finisce la prima e comincia la seconda. Ci sono armature potenziate da nanotecnologia, ma i protagonisti lanciano incantesimi (“hex”) e usano l’alchimia. Appartengono a varie specie che non ho capito se sono aliene di altri pianeti o razze nel senso fantasy del termine. I luoghi citati non ho capito se sono terre distanti o altri pianeti o altre galassie.


Non che sia un problema, non sono così intransigente nella separazione tra fantascienza e fantasy (anzi trovo la cosa molto affascinante) ma qualcosa avrei voluto che fosse spiegato meglio.

Ma almeno era scritto bene? Neanche questo.

L’autrice usa una pagina per esprimere quello che un autore qualsiasi avrebbe espresso in un paragrafo e un bravo autore in una riga. Ogni concetto, azione, pensiero è ripetuto almeno due volte (spesso tre o quattro), i dialoghi vanno avanti senza fine e le descrizioni dei combattimenti sono troppo minuziose, riportando non solo quello che pensa il personaggio POV, ma anche quello che lui pensa gli altri pensino (per poi fare la stessa cosa con ogni personaggio) momento per momento, con valutazioni di ogni gesto e ogni possibilità che si presenta durante la battaglia.

La storia è pesantemente ispirata agli RPG. La protagonista e la sua squadra devono esplorare un antico dungeon alieno (?) con trappole magiche e hightech; il romanzo va avanti letteralmente metro per metro (siamo più o meno a due o tre metri di avanzamento per ogni capitolo, in media).

Gli altri volumi hanno avuto un discreto successo, non so se erano scritti con lo stesso stile (che mi dicono essere quello tipico delle light novella giapponesi, anche nei temi, che magari a sto punto non sono io in grado di apprezzare) o se l’autrice ha sbiellato solo con quest’ultimo.

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