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lunedì 15 giugno 2015

Trillium

Le mie storie preferite sono quelle che riguardano Amore, Morte e Viaggi nel Tempo. Non vi dovete stupire quindi se sono andato in brodo di giuggiole guardando film quali La Moglie dell'Uomo che Viaggiava nel Tempo o Predestination.

E non vi dovete stupire se mi è piaciuto tanto il fumetto Trillium, scritto e disegnato da Jeff Lemire, una miniserie in otto albi che la Vertigo ha recentemente riunito in un unico volume.

Due sono i protagonisti di Trillium. La prima è Nika Temsmith, xenologa dell'anno 3797 impegnata a stabilire un contatto con una specie aliena, gli Atabithi, capace forse di salvare gli esseri umani dall'imminente fine. L'umanità in questo lontano futuro è infatti minacciata da un virus intelligente che non le dà tregua e la insegue attraverso lo spazio.


L'altro protagonista è William Pike, reduce della Prima Guerra Mondiale, che nel 1921 parte alla ricerca di un tempio Inca nascosto nella giungla amazzonica. William è tormentato dagli orrori che ha vissuto durante la Guerra e spera che il Tempio Perduto possa dargli la pace di cui ha bisogno.

Le loro strade sono destinate a unirsi, dato che gli alieni viaggiano nel tempo e sono in contatto con gli indios dell'Amazzonia. Le linee del tempo finiscono per ingarbugliarsi, e così troviamo Nika soldato ed esploratrice in un XIX secolo alternativo di chiara matrice steampunk, mentre William si trova nel futuro a preparare la fuga degli ultimi esseri umani a bordo di un'Arca spaziale.


Lemire si diverte a giocare con le linee temporali e narrative, tanto da dare loro una fisicità precisa nella distribuzione delle vignette sulla pagina: ci si trova infatti a girare e rigirare l'albo per seguire le storie separate dei due protagonisti.

 

Quello che mi piace di Trillium è che riesce a unire il racconto intimo di due persone che si incontrano e scoprono di completarsi a vicenda, con il dramma dell'umanità in via d'estinzione.


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