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lunedì 19 gennaio 2015

L'evoluzione del design delle astronavi nella fantascienza - Gli Anni '70

Continuiamo la nostra carrellata sulle astronavi della fantascienza, con particolare occhio per l'evoluzione del loro design nel corso degli anni. L'ultimo post sull'argomento aveva trattato gli anni '60... e quindi oggi parleremo degli anni '70.

La lezione di Kubrik sul realismo, o meglio, sulla preminenza della funzione sulla forma, risulta essere appresa  e messa in pratica nel corso del decennio successivo. Abbiamo quindi film quali Silent Running (1972), Dark Star (1974), Star Wars (1977) e Alien (1979) dove le astronavi hanno un aspetto vissuto e pragmatico. L'ingegneria e la produzione industriale sembrano dettare l'agenda del design delle astronavi, esattamente come l'hanno fatto, con successo, per il programma spaziale americano.

L'astronave Valley Forge di Silent Running

La Dark Star

È un periodo di delusione rispetto alle utopie sociali e scientifiche degli anni '50 e '60. Come fatto notare da Rob McLaughlin sul sito Den of Geek, l'Età dell'Acquario non si realizzò, ma si spostò invece "tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana".

Parliamo quindi delle astronavi di Guerre Stellari. Il film di George Lucas ha portato un nuovo standard nel design delle astronavi, con un'influenza duratura nella storia della fantascienza.
Il kitbashing qui viene portato a livelli completamente nuovi, e permette di raggiungere una densità del dettaglio delle superfici delle astronavi mai vista prima. Il team che si occupa degli effetti speciali battezza le irregolarità superficiali con il nome di greeble.

Abbiamo gli imponenti incrociatori imperiali, dalla forma triangolare, nei quali l'alta densità di kitbashing aiuta a rendere l'idea di un'astronave enorme e complessa.


Abbiamo il Millennium Falcon, il cui design base è quello di un disco volante, ma al quale sono inseriti numerosi dettagli e un certo livello di asimmetria; l'aspetto vissuto, con molti componenti non funzionanti, deriva direttamente dal filone di astronavi usate che abbiamo visto prendere piede agli inizi degli anni '70.


Abbiamo infine una varietà di modelli di caccia spaziali, tra i quali spiccano gli X-Wing dell'Alleanza Ribelle e i caccia imperiali TIE.




Simile uso del kitbashing sarà utilizzato per la realizzazione del Galactica (Battlestar Galactica, 1978) Non è una caso che questa serie televisiva abbia lo stesso Supervisore degli Effetti Speciali di Guerre Stellari, John Dykstra. Ma del Galactica parleremo in futuro, comparando le due versioni, quella originale e quella recente.


Due anni dopo Guerre Stellari esce Alien, e in esso troviamo due modelli quasi archetipici di astronave: il misterioso relitto alieno, dall'aspetto tecno-organico, creato da H.G.Giger, e l'astronave Nostromo, realizzata sotto la supervisione del già noto Brian Johnson. La Nostromo ha un'aspetto industriale perché è n'impianto industriale con corridoi sporchi e male illuminati, e un equipaggio composto da burberi lavoratori. L'ambientazione industrial-spaziale è direttamente ispirata dal film Dark Star di alcuni anni prima.


La Nostromo e il suo rimorchio


Nello stesso anno di Alien esce il primo film di Star Trek, dove appare una versione aggiornata dell'Enterprise. Le gondole a curvatura non sono più cilindriche ma hanno una forma più rettangolare, e sono connesse alla sezione motori con un angolo più acuto rispetto all'originale, suggerendo maggiore dinamicità alla struttura. Le superfici guadagnano numerosi dettagli, in modo da interrompere il colore monotono.



La sezione a disco viene decorata con il cosiddetto "disegno Azteco", in modo da simulare la presenza di numerosi pannelli. Sopratutto è sparita l'enorme (e imbarazzante) antenna parabolica anteriore, sostituita da un disco luminoso: un fenomeno simile a quello che avevamo notato confrontando i razzi pre e post bellici.


In contrasto con le astronavi sporche e usate tipiche di questo decennio, ma senza dimenticare l'attenzione al dettaglio realistico, si presentano gli ambienti di Space 1999, serie realizzata da Gerry Anderson negli anni 1975-1977. La serie è il successore spirituale (per il design ma non solo) di UFO. Per Spazio 1999 Keith Wilson, nel ruolo di Production Designer,  decide di rimuovere quanto più colore possibile dalla Base Lunare Alfa, lasciando solo asettiche tonalità color beige o crema.


Impossibili da dimenticare i velivoli Eagle, realizzati da Brian Johnson: sono diversi dai tipici razzi in quanto non hanno alcuna fusoliera, giudicata inutile in assenza di atmosfera (sebbene si sono visti spesso atterrare su pianeti alieni).


Allargando il discorso oltre al semplice design delle sue astronavi, Space 1999 resta uno dei migliori esempi dell'estetica degli anni '70.

Questa lampada per esempio è diventata leggendaria:





Concludiamo gli anni '70 con la USS Cygnus di The Black Hole (1979). Per la realizzazione della Cygnus la Disney ha sovvertito il dogma di quel decennio (la funzione prima della forma) per realizzare una specie di incrocio tra una cattedrale gotica e una serra di epoca vittoriana, ricca di luci e lunghissimi corridoi.



4 commenti:

  1. Hai corretto QUEL clamoroso errore prima che qualche fan(atico) ti coprisse di insulti, vedo... ;-) io sono stato zitto perché ti voglio bene :-D

    Ah, le Aquile di "Spazio 1999"! Non riuscii mai a comprare il modellino (in metallo, ricordo!) perché costava troppo per la mia paghetta di bimbo. Ora credo sia una rarità per collezionisti, quindi ancor più costosa :-D

    In quanto alla lampada... sai che sospetto di averne vedute più d'una, in casa di allora-amici dei miei allora-giovani genitori?

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    1. Non è mai troppo tardi - prova a cercare su ebay ;-)

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  2. Letto anche questo, meglio tardi che mai.
    Quanti ricordi in quelle astronavi...

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