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giovedì 16 febbraio 2023

Prador Moon: granchi alieni giganti carnivori

Dopo un impegnativo Delany (Stars in my pocket like grains of sand) mi sono scelto qualcosa di più leggero: Prador Moon di Neal Asher.

L'autore me lo ero segnato perché da suoi racconti erano stati tratti tre episodi di Love, Death & Robots che mi erano piaciuti: "Snow in the Desert", "Bad Travelling" e "Mason's Rats".

Prador Moon appartiene al ciclo della Polity, che l'autore sta portando avanti da circa venti anni.

Racconta il primo contatto degli esseri umani (riuniti sotto una Polity governata dalle IA) con gli alieni Prador. Primo contatto che finisce malissimo, visto che i Prador sono granchi giganti carnivori estremamente goloso di carne umana.

I protagonisti sono Jebel Krong, marine dello spazio al quale i Prador hanno ucciso la fidanzata, e Moria Salem, donna con un impianto cibernetico illegale che le permette di eseguire calcoli difficilissimi e che si rivela essere determinante per sconfiggere la prima ondata di Prador.

Sono 250 pagine di combattimenti con ogni tipo di arma e in ogni tipo di ambiente: stazioni spaziali, foreste, battaglie tra astronavi etc...

Concordo con la frase scritta sulla wikipedia italiana: "È difficile stabilire con precisione a quale sottogenere della fantascienza appartengano le sue opere perché, nonostante i suoi lavori siano molto spesso di portata epica come avviene solitamente nella space opera, il suo stile e i suoi toni aggressivi assomigliano al cyberpunk."

"Toni aggressivi" è un eufemismo vista la macelleria che gli alieni fanno di esseri umani.

I Prador sono uno spasso. Sono semplicemente cattivi e ogni volta che pensavo avessero toccato il fondo con le loro crudeltà Asher si inventava qualche altro orrore per farmeli odiare ancora di più.

I Prador capitani sono capaci di divorare i loro stessi figli qualora questi li deludano, fanno esperimenti allucinanti sugli esseri umani e puntano al genocidio della specie umana – non per qualche motivazione politica o ideologica, ma solo perché hanno fame.

Non mi risulta che alcun romanzo di Neal Asher sia mai stato tradotto in italiano.