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sabato 31 luglio 2021

The Tides of Lust: cercare l'ordine nel caos

Siamo negli anni '70 e l'attenzione di Samuel Delany si sposta dalla fantascienza ad altri generi. Il porno, come avevamo già visto in Hogg. Nel 1972 Delany scrive una sceneggiatura per Wonder Woman numero 202 dell'ottobre 1972 (tra l'altro è l'albo del crossover con Fafhrd e Grey Mouser).


Ma di questo magari parleremo un'altra volta.

Nel 1973 esce The Tides of Lust (anche se il titolo proposto dall'autore era Equinox), scritto in contemporanea con Dhalgren, e che con quest'ultimo e il successivo Triton forma una specie di trilogia tenuta assieme da alcuni temi.


The Tides of Lust racconta del capitano (di colore e anonimo) di una barca, The Scorpion, che con i sue due schiavi sessuali (un bambino e una bambina) arriva in una cittadina del sud-est degli Stati Uniti, si unisce in incontri sessuali più o meno pervertiti con vari brutti ceffi del posto, fino a essere testimoni dell'uccisione di due innocenti. Tutto avviene nell'arco di 24 ore dopo le quali la barca lascia il porto.

Detto così sembra la riproposta degli orrori e delle perversioni già viste in Hogg. Questa volta il tema e la struttura sono molto meglio organizzate e danno un senso agli interminabili rapporti sessuali di cui si è volenti o nolenti testimoni.

Il testo fa spesso riferimento a Faust, e ci sono almeno tre personaggi faustiani alla ricerca di una conoscenza proibita: il Capitano, Proctor (artista/scienziato/libertino) e Catherine (Duchessa di Monsalvaggio, libertina anch'ella ma che si è ritirata in una chiesa).

C'è una ricerca di ordine in un caos di accoppiamenti (consenzienti e non), ricerca di ordine anche nella struttura stessa del romanzo. Ogni capitolo porta avanti gli incontri (sessuali) dei personaggi accoppiati non solo materialmente ma anche dal punto di vista simbolico: bianco/nero, uomo/donna, genitore/fratello (per favore non chiedetemi dettagli), e in più contiene delle narrative secondarie incentrate su alcuni di loro, disposte simmetricamente nel testo.

Il senso di Tides of Lust sta nell'equilibrio stesso della sua struttura – non per niente il titolo originale sarebbe dovuto essere Equinox, equinozio, quando giorno e notte sono uguali, la conoscenza proibita è proprio l'arte che dà una struttura allo spaziotempo che circonda i personaggi e il lettore.

Come dice Proctor:

Man has devised three systems for effecting the oblivion necessary for sanity: the bourgeois preoccupation with work; the religious, moral, ethical, religious matrix; and the erotic life.

I personaggi non fanno altre che fare sesso, sono instancabili e insaziabili. Gli unici due personaggi che non ce la fanno a tenere il loro ritmo finiscono uccisi. Robby è anche arrivato in città da poco tempo e cerca una donna con la quale fare sesso. Finisce violentato da un gruppo di pescatori di colore. Peggy-Ann prova a sperimentare il sesso estremo degli altri personaggi ma ne esce devastata: ha provato ad assaggiare il frutto proibito e non le è piaciuto. Peggio: ha devastato la sua visione del mondo:

'Sometimes I think considering the world in classically theological structures is a waste of . . . ' She looked around the room. 'I shouldn't say things like that here. It's meaningless'

A cui Proctor risponde:

So. You've discovered, now, you are the sort of person who can enjoy such things as pass in these rooms only in fantasies, eh?


Peggy-Ann finirà violentata e uccisa, e per la sua morte verrà incolpato e giustiziato Robby.

Il testo, infine, nella sua volontà di coinvolgere il lettore in questa ricerca artistica di ordine e caos (o ordine sul caos?) sfonda la quarta parete (ok, non solo quella, ci sono varie parti del corpo che vengono sfondate, ma quelle lasciamole perdere):

An interesting experience. One night reading a magazine with a blue cover from one of the U.S. universities I found a story by a woman whose name I knew because I had read a science fiction novel and some stories by her. The first paragraph had all sorts of words and colors like science fiction, so I got my mind all ready with this attention.
The story didn't mean anything to me!
I didn't know what it was about. But everything was clear and mysterious, bright and mixed up. Three pages to the end, I realized it was a story about a woman teaching school who gets one of her students to bed with her. I read it again. The story was clear. Only the first paragraph was like science fiction, and it was for the feeling, I think. My attention, you see, turned everything different.

Che è un po' quello che succede al lettore che prende in mano un libro di Delany aspettandosi fantascienza e si ritrova dentro un sadomasoporno.

"There are more of us than most of you think. Correction: there are more of us than most people who will read this will think"
"Perhaps this is a bad book"




mercoledì 21 luglio 2021

Rito di Passaggio

Rito di Passaggio di Alexei Panshin è stato pubblicato nel 1968 ed èstato vincitore del premio Nebula per il miglior romanzo e secondo classificato per il premio Hugo.

La Terra è stata distrutta dalla sovrappopolazione, i superstiti vivono sulle Astronavi e colonizzano nuovi pianeti. L’umanità si è divisa in due caste: gli abitanti delle Astronavi, detentori della scienza e della tecnica, e i mudeaters, gli abitanti delle colonie che sono tenuti a un livello di civiltà pari a quello del Far West americano.

Ogni abitante dell’Astronave, raggiunta l’età di 14 anni, viene abbandonato per un mese su un pianeta. Se sopravvive ritorna sull’astronave come un adulto.

Il romanzo è narrato in prima persona da Mia, e racconta la vita di questa ragazza dai 12 ai 14 anni fino al Rito di Passaggio: il rapporto con il padre, le sue amicizie e il primo amore. Mia e altri suoi coetanei vengono abbandonati sul pianeta Tintera dove scoprono che gli abitanti si stanno organizzando per rivoltarsi contro le Astronavi.

Ritornata a bordo parteciperà al dibattito se sterminare i tinteriani o meno. Avendo trovato delle persone buone, cambia idee sui Coloni accettandoli come esseri umani. Purtroppo la Colonia viene sterminata per decisione collettiva dell'Astronave.

Le Astronavi, con il loro stretto controllo delle nascite, comunque approvate dai genetisti di bordo, le prove di sopravvivenza per i più giovani e il razzismo nei confronti dei coloni, sono un ambiente distopico. Nonostante i temi e l'ambientazione siano piuttosto truci, è scritto in maniera molto tranquilla e pacifica.

Il romanzo è una risposta a molte opere di Heinlein delle quali mette in luce l’ipocrisia e la misoginia.

mercoledì 14 luglio 2021

Gloriosi Bastardi

C’è una speciale relazione tra l’essere umano e lo spazio che lo circonda. E c’è una altrettanto speciale relazione tra il lettore e lo spazio come viene rappresentato in un testo (dovuto all’attività di world building) e dal testo stesso, come esso si presenta materialmente composto.

Quindi anche se il nostro mondo fantasy ha nevi perenni al nord, un deserto al sud e un oceano a ovest, la storia come è narrata inizia in una pianura, continua in un sotterraneo e finisce sulla cima di una montagna, con un movimento discesa e ascesa spaziale e metaforico. E magari i capitoli vanno diminuendo di lunghezza man mano che la storia procede.

Gloriosi Bastardi è una raccolta di sei racconti scritti da Sergio Mastrillo, Salvatore Vita e Riccardo Vezza. Ogni autore ha creato il proprio mondo e mette in scena i propri protagonisti. Per Vita è Murbion Undakar, ibrido uomo/tasso, cacciatore di taglie in un mondo dominato da una forte gerarchia fatta di Luminosi, Senatori e Arcangeli poliziotti. Per Vezza il mondo è quello famigliare della casa e della famiglia della giovane Gormlada di Valmoria – un ambiente casalingo che nasconde però intrighi e menzogne che crescono fino a raggiungere il livello di minaccia cosmica. Per Mastrillo è Bulba Bolivar, cavaliere che si muove su un mondo a scacchiera fatto di quadranti, Re e Regine, Torri e Alfieri.

È interessante vedere come questi tre mondi rappresentano la spazialità del worldbuilding e come si intrecciano tra di loro.

Il mondo dove agisce Murbion Undakar è caratterizzato da una forte verticalità. Il primo racconto “La Statua” è ambientato al cosiddetto Livello Zero e nei sotterranei giganteschi e piranesiani detti “Le Navate”. L’altro suo racconto “Cacciatori e prede” è ambientato nella Cittadella dei Luminosi, posta ad alta quota e raggiungibile solo volando, dove vivono i padroni del mondo di Wulengreim. E questi sono il primo e quinto racconto dell’antologia.

Tra di loro, tra questo contrasto di alto/basso vengono posti i racconti di Vezza. Gormlada di Valmoria, come agente del gruppo noto come Antica Consorteria della Fanciulle Pericolose, si muove in ambienti a lei vicini: nel racconto “Primo Incarico” deve compiere una missione segreta durante un ricevimento dato da sua madre nel palazzo dove vive; in “Ombre e Sangue” non ci si muove lontano da luoghi famigliari alla protagonista: la città, la sede della Consorteria etc… Sono luoghi intimi che vengono invasi da antichi culti sanguinari che lentamente cambiano la realtà e la natura delle relazioni attorno a Gormlada. Questi racconti di Vezza sono il secondo e il quarto.

Il terzo racconto è “Scacco Matto” di Mastrillo, della cui geometria a scacchi abbiamo già parlato. In questa posizione centrale la Scacchiera e i suoi intrighi fanno da perno a una struttura del tipo abisso/casa/scacchiera/casa/cielo. È una struttura che io come lettore mi sono costruito leggendo i singoli racconti e vedendo come sono disposti nell’antologia. La posizione centrale del gioco degli scacchi non è casuale: ben presto si apprende che tutti i racconti sono varie fasi di un lungo gioco messo in atto dal terribile Dio Ratto Traal Kuensuul per invadere il mondo.

Si potrebbe fare un'analisi semiotica dei vocaboli usati nei vari racconti per esprimere la spazialità, ma è caldo e quindi ve lo lascio come compito per le vacanze.

Ma c’è il sesto racconto, “L’antitesi” di Mastrillo, che ribalta le carte in tavole e capovolge la ricostruzione mentale che mi ero fatto. Non entro nei dettagli per fare spoiler (dopotutto non voglio rovinarvi il piacere di questa lettura).

Dicono i saggi che all'addensarsi delle ombre la vera luce rifulga più intensa. Non è questo il caso, lettore: se cerchi una classica avventura, di quelle con eroi dalle chiome perfette e le armature scintillanti, rimetti questo libro nello scaffale o toglilo dal carrello. Ma se vuoi scoprire l'oscurità delle Navate insieme all'ibridato Murbion Undakar, gli intrighi di corte con la bella Gormlada di Valmoria e una mortale partita di scacchi con l’irascibile cavaliere Bulba Bolivar, che non sopporta di essere fissato, allora hai scelto giusto. Non eroi ma bastardi, infidi, violenti e facili al gozzoviglio. Eppure il destino sembra credere che solo loro  possano fermare l’apocalittico trionfo del Dio-Ratto. Staremo a vedere.
Dagli autori di True Legends un romanzo collettivo che piacerà agli estimatori di Fafhrd e Grey Mouser.

I tre autori, complici e amici, nel 2019  hanno esordito assieme con il romanzo distopico True Legends – Reclutamento, edito da Robin Edizioni, che ha avuto un lusinghiero successo di vendite  e recensioni. Questa è la loro seconda collaborazione letteraria, frutto di oltre un anno di lavoro. Vivono a poche centinaia di metri l’uno dall’altro, a Santi Cosma e Damiano e Castelforte, paesi contigui in provincia di Latina.
Sergio Mastrillo, nato nell’aprile del 1976 a Minturno (LT). Nel 2020 ha pubblicato Crazy Heroes con Edizioni Scudo.
Salvatore Vita, nato a Formia nel 1980, è appassionato di cinema, narrativa fantasy e horror, comics e manga.
Riccardo Vezza, nato a Formia (LT) il 9 gennaio 1974, è stato folgorato in gioventù da Robert E. Howard e dal suo Conan che gli ha aperto le porte della narrativa fantastica.