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mercoledì 7 novembre 2018

The Skyborne Corsairs

The Skyborne Corsairs è un romanzo breve steampunk scritto da Alexander Rooksmoor che ho avuto il piacere di leggere e recensire. Mi sono interessato al romanzo per via del titolo: mi piacciono i dirigibili e tutto quello che vi è connesso. Pirati compresi. Se poi è anche steampunk, tanto meglio.


Anthony Cavendish sta viaggiando nel Mar Mediterraneo verso l'Algeria, dove sta per prendere il suo nuovo comando. La nave viene attaccata dai pirati del cielo, che pilotano un tipo di aereo mai visto prima. I pirati prendono tutto ciò che ha valore, uccidono chiunque cerchi di opporsi loro e rapiscono quante più donne possibili, compresa Henrietta, la moglie di Anthony.

Il nostro è piuttosto rassegnato a non veder mai più Henrietta, ma altri due passeggeri, un rivoluzionario italiano e un autore canadese, lo convincono a non arrendersi e insieme decidono di cacciare i pirati e liberare le donne.

L'ambasciatore britannico in Algeria non è in grado di aiutarli, non ufficialmente almeno. In generale i poteri in gioco nell'area (Inghilterra, Francia, Impero Ottomano) cercano di rimanere in equilibrio evitando una guerra, il che rende difficile per chiunque andare a cacciare i pirati. Il trio deve così arrangiarsi e cercare l’aiuto da Giuseppe Garibaldi e dai suoi Carbonari. Fingendo di essere impegnati in ricerche minerarie visitano una zona montuosa del Nord Africa e scoprono il nascondiglio dei pirati.

Questi bucanieri dell’aria attaccano navi di qualsiasi nazionalità e presto attirano le ire dei francesi, che attaccano la loro base con dei dirigibili. È tutto inutile, il luogo è troppo difeso: le aeronavi francesi sono distrutte e la maggior parte dei soldati viene uccisa. Alcuni vengono salvati da Cavendish e dalla sua squadra e si uniscono alla loro missione.

Arriva il giorno dell'attacco finale. I nostri eroi riescono a infliggere perdite ai pirati e ad impossessarsi della nave nemica, ma Cavendish viene messo fuori combattimento. Quando si sveglia, scopre di essere solo nella base del nemico.

L'inizio e il finale sono deludenti. Iniziamo il romanzo con l'attacco e il rapimento già avvenuti, richiamati in flashback dal protagonista. Gli eventi più interessanti sono già avvenuti, Anthony piange sua moglie come fosse già morta: il tutto non viene svolto molto bene, ed è addirittura difficile provare simpatia per questo tizio che sembra poco colpito dagli eventi.

Per fortuna il romanzo migliora nella sua metà. C'è molta azione, e anche interessante, e il lettore non si annoia mai. I personaggi sono ben sviluppati e le relazioni tra i vari gruppi sono abbastanza complicate da aggiungere un ulteriore livello di complicazione alla narrazione.

Questo romanzo è ambientato in un 1865 parallelo nel quale l'Italia non è mai stata unificata e i dirigibili sono una tecnologia comune. Garibaldi, uno degli eroi del Risorgimento italiano, appare qui come un vecchio guerriero che non ha potuto portare a termine la missione della sua vita ed è una figura piuttosto tragica.

Cavendish è il protagonista, ma non è un supereroe. È stato ferito in una precedente battaglia, quindi non è al massimo delle sue capacità. E dopo gli orrori della guerra, non ha molta voglia di lanciarsi in un’altra battaglia. Comincia a stancarsi di sangue e guerra; ha i suoi dubbi, qualche volta sbaglia e riesce anche a combinare un casino nel momento meno opportuno. Ma cerca di fare del suo meglio e ha il supporto di una forte squadra.

Anche il finale è insoddisfacente. L'eroe è nella fortezza nemica, pronto a confrontarsi con il capo dei pirati e poi... il capitolo finisce e quello successivo è ambientato alcuni mesi più tardi. Anthony è ad Algeri e ricorda con un giornalista (figlio di uno dei suoi compagni) come sono finiti gli eventi. Non c'è nessuna battaglia di alcun tipo con il capo nemico, nessuna scoperta di quello che stava succedendo - ci viene solo detto che alcuni nobili volevano ricreare un harem onirico per i piaceri loro e delle loro mogli. Siamo informati che Anthony ha salvato Henrietta, ma in qualche modo la donna è stata sottoposta al lavaggio del cervello e ora ha come compagna un'altra schiava. Anthony continua a tenere isolate entrambe le donne per la vergogna.

Questo è un finale anticlimatico che fa il pari con l'inizio noioso. E questo è un vero peccato perché l'autore ha dimostrato in tutto il resto del romanzo che è in grado di scrivere scene, eventi e ambientazioni interessanti, quindi mi chiedo davvero cosa avesse in mente quando ha iniziato e finito la storia.

C'è un'interessante appendice di fatti storici che sono stati usati come ispirazione per la storia. Descrive anche le differenze tra la nostra storia e quella del romanzo, che mostra come l'autore abbia fatto i suoi compiti.

In conclusione, se riuscite a perdonare un inizio e una conclusione deboli, potete considerare The Skyborne Corsairs una lettura piacevole.